Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      storia della toscanasolo per la provincia Senese e per l'isola dell'Elba ; ripristinò per tutta la Toscana gli Ordini religiosi, e organizzò quattro Camere di Soprintendenza comunitativa, a Firenze, a Pisa, a Siena e a Grosseto, cui fu poi aggiunta nel 1815 quella d'Arezzo.
      Sospettavano però i collegati della fedeltà del re napoletano; e soldatesche siciliane ed inglesi sotto la condotta del Benlinck inglese sbarcavano a Livorno, e costringevano le genti napoletane ad abbandonar la Toscana. Finalmente, quando il prigioniero dell' isola d' Elba, ai 26 febbraio del 1815 lasciava improvvisamente Portoferraio, sbarcava a Canne, mostravasi a Parigi, vi suscitava gli animi a novelle speranze, si scopri l'animo di Gioacchino Murat; imperciocché, mentre egli rinnovava protesta di fedeltà all' Inghilterra ed all'Austria, dava ordini al suo esercito di moversi verso l'AI-ta-Ilalia per assalirvi gli Austriaci, e vi spargeva manifesti, rei quali diceva esser venuta l'ora in cui doveano compiersi i destini d'Italia. Gl'Italiani, o stanchi della guerra lunga, o fatti accorti dagli spessi disinganni, parvero non credere alle belle parole e stettero fermi. Chiese Gioacchino il passo al pontefice Pio VII, che era stato già restituito a Roma, occupò le Marche, e per la via di Perugia, penetrò in Tosca^ na. Sul Panaro presso Bologna si azzuffarono Austriaci e Napoletani che aveano il loro re alla testa e vinsero la giornata, e occuparono Modena, Carpi e Reggio. Menlre questi falli avvenivano in Lombardia, altri soldati napoletani sui primi giorni d'aprile occupavano Firenze. Il granduca Ferdinando si ritirò pel momento a Pisa; e le sue truppe, concentratesi a Pistoia, si accostarono a un corpo di Austriaci comandati dal Nugent, e impedirono alla guardia napoletana di spingersi fino a Bologna, come avea disegnato. Ile male per Gioacchino le imprese di Lombardia, prescrisse egli ai suoi soldati di abbandonar la Toscana e di condursi a Pesaro per Perugia e per Foligno, cosi che dopo pochi giorni anche Firenze fu sgombrata, e vi rientrarono i Toscani e gli Austriaci.
      La impresa della riunione di Italia andò fallita ; Gioacchino stesso in grave pericolo, incalzato aspramente dagli Austriaci e dai Toscani fino alle frontiere di Napoli, assicu-
     


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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