Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO DBCIMO. 341
      negli antichi e nei moderni tempi, in meno cbe facciano dieci anni surge, brillò e fu travolto dalle forze riunite di tutta l'Europa 1 E doveva esser cosili Ma le traccie dei benefizi imperiali restano e resteranno durevoli ; se l'Italia ebbe a lamentare il dispotismo soldatesco , le gravezze, i figliuoli strappati alle famiglie e alla patria, ricorda però i canali e le vie aperte al commercio, le Alpi agevolate ai viaggi, i monumenti, i premi largheggiati alle industrie, alle arti, alle scienze. I miglioramenti più notevoli poi furono nella legislazione; il codice napoleonico rappresentò veramente la civiltà dei tempi, la sapienza di chi lo volle, di chi vi si adoperò con lui.
      Era dispiaciuto ai Toscani il reggimento napoleonico, perchè troppo assoluto e rigoroso rispetto a quello che aveali per lo innanzi governali, tutto mansuelo e di pace; fu detto benissimo da un dotto nostro giureconsulto che la Toscana s'era poco infrancesata dal 1806 al 1814; e che se v'era paese moralmente disposto a tornare a ricomporsi in pace nelle vecchie abitudini era quello la Toscana. La istituzione che più alienò gli animi da quel nuovo stato di cose era siala la coscrizione dei giovani, che aveano a combattere e morire per causa straniera, coscrizione che fu spinta negli ultimi tempi ad estremi confini; anche la imposta dei dirilli riuniti increbbe e parve incomportevole. Non vuoisi negare però che ai mali andò congiunto anche il bene. Ogni ramo di amministrazione per la precisione, per l'ordine, pei rigori introdottivi, apparve migliorato; le strade furono moltiplicate, ampliate, rese più agevoli a prò del commercio, dell'agricoltura, dei viaggiatori; si lanciarono ponti , si abbellirono , si illuminarono le città, che per lo innanzi ne lasciavano un vivo desiderio ; si incoraggirono le lettere, le scienze, le arti e le manifatture, e ne fanno testimoniania i generosi premi che si davano dalle Accademie , e un Conservatorio annesso alla Accademia delle Belle Arti di Firenze , con una speciale biblioteca. Piacque la pubblicità dei giudizi, una certa speditezza nelle sentenze, la opportunità delle leggi civili, la severità nella procedura commerciale, per lo che si fecero più radi i fallimenti dolosi, e


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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