Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      322 STORIA DRTXl TOSCANAse, mandò all'imperatore, in ricambio dei presenti avutine, preziose gioie e stoffe ed armi finissime. Vuoisi aggiungere che quei barbari furono sempre trattati in Toscana umanissimamente come la civiltà e la saviezza del principe aveva voluto.
      Non par vero allo storico di non avere sotto il felice regno di questo principe a narrare di guerre, di turbolenze, di sventure pubbliche) L'illustre filosofo Romagnosi area detto che in materia di economia pubblica era veramente da invidiarsi quello stato, in cui il governo avesse il minimo possibile d'affari, e i privati il massimo possibile di faccende; e la Toseana, sotto il governo di Pietro Leopoldo, avea già confermata la verità del filosofico concetto.
      Anni 1790 dell'E. V. — Nel 1790 avvenne la morte del-l'imperator Giuseppe II a Vienna ; il qual caso aprì la successione all'impero germanico in favore del granduca Pietro Leopoldo, e colpì d'un vivo dolore tutti i sudditi toscani. Costretto a lasciar subito i suoi Stali, perchè i bisogni dell' impero Io volevano , e massime in quel tempo, creò un Consiglio di Reggenza, cui affidò nella assenza il governo, imperciocché anche in Toscana erano negozi di qualche importanza da spacciare e delicatissime vertenze colla corte di Roma da spianare.
      Da Vienna il novello imperatore mandò in Toscana un atto solenne di renunzia al granducato in favore del suo secondogenito arciduca Ferdinando , sposatosi in quest'anno con l'infanla Luisa Maria Amalia di Napoli; il qual atto avea la data dei 21 luglio del 1790. Congedavasi poi dai Toseani con queste notevoli parole;
      « Avendo io, a tenore dell'atto stipulato in Vienna a dì 21 luglio 1790, rinunziato la sovranità della Toscana al mio figlio l'arciduca Ferdinando, e terminando il mio governo dal giorno della pubblicazione dell'atto medesimo, ho credulo di dovere ed insieme di giustizia di dare al militare, alla nobiltà, alla cittadinanza, al celo degl'impiegati, ai capi di dipartimento, e nominatamente al Consiglio di Reggenza, ed indi a tuttà intera la nazione e popolo toscano, un pubblico contrassegno del mio particolar gradimento, ricono-
     
     


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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