Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      310 STOMA DELLA TOSCANAdali. Cosimo I, quantunque fosse cauto di non comunicare questa vanità ai suoi sudditi per nou distrarti affatto dalla mercatura, accarezzava, dice il Galluzzi, i feudatari delle altre parti d'Italia e li invitava alla sua corte. Sotto Francesco suo figlio questo spirito di feudalità sali al colmo; gli antichi feudatari furono richiamali alla corte, e si crearono nuovi feudi nel granducato. Questi abusi però della vecchia e della nuova feudalità furono ridotti a'minimi ternani sotto la dinastia Lotariugia colla provvida legge di Francesco del 1749, e più per i successivi provvedimenti di Pietro Leopoldo.
      Tutto l'ordinamento dei tribunali civili e criminali fa da Pietro Leopoldo mutato ; la legislazione criminale avea d'uopo anch'essa di riforma ed egli vi dette mano, eia sua legge dei 30 novembre 1786 ha ottenuto una celebrità europea, perchè vi si manifestano eminentemente ghisliiia, clemenza e senno infinito nel dichiarare che l'antica legislazione non era consentanea al dolce e mansueto earaltere della popolazione toscana.
      E gli effetti uscirono conformi al provvido pensamento ' del legislatore; imperciocché si raddolcirono i costumi, i vi-zj, i delitti gradatamente scemarono, le industrie, il commercio ripresero vigore.
      Si può dire che sotto il di lui regno ogni giorno si vedessero compiere opere cbe miravano tutte a rianimare le industrie e il commercio, a migliorar le leggi, a moderar le pene, a ingentilire i costumi, a diminuire i delitti, a dirigere gli studi, a far fiorire le scienze, le arti e le lettere.
      In questo proposito dopo i savi provvedimenti idraulici per risanar le Maremme senesi, volle soppresse le matricole delle arti e mestieri; ^bolì le privative, i monopoli e le immunità pubbliche e private; abolì i vincoli che impedivano le transazioni e i commerci della proprietà fondiaria; fece ordiuamenti pei tribunali;, stabili un nuovo sistema governativo ed economico per tulle le comunità del granducato; regolò il dicastero di giustizia dello Slato fiorentino; soppresse le lasse e le contribuzioni parziali e le gabelle interne; volle eh.: i cimiteri si-costruissero lunge dai luoghi abitati,
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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