Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      2'ó8 STORIA DELLA TOSCANAdovuto pagare, e per far valere il diritto che aveva di provvedere egli stesso alla successione dei suoi Stati, e dopo lunghi dibattimenti fu statuito che la' decisione di questa faccenda si rimettesse nel nuovo imperatore. Nulladimeno migliaia di cerne tedesche attraversavano il Granducato per andare, si diceva, a stringer d'assedio Lungone e Port' Ercole che stavano in mano dei Francesi e degli Spagnooli; ma quando le si videro sostare e svernare a Siena, fu chiaro Che aveano ordine di tener d'occhio il granduca, sospettandosi di segrete pratiche di lui colla Francia in proposilo dei fa-turi destini dèlia Toscana. Si cercò di giustificare il granduca agli occhi del nuovo imperatore Carlo VI; e per dargli una qualche soddisfazione, tanto più che la Elettrice palatina calorosamente si adoperava pel padre, furono diminuite in parte le gravose contribuzioni, si pagarono le spese fatte pel mantenimento delle soldatesche nello stato di Siena, ma non per questo le si richiamavano, affacciando ora un pretesto, ora un altro:
      Si volle dal congresso di Francofobe che gli Slati dei Presidj appartenessero all'imperatore; poi, colla mediazione della regina Anna d'Inghilterra, si disse che l'alto dominio di quelli dovesse assicurarsi alla Spagna, ma cbe fossero per sempre riuniti al Granducato, il che fu espresso in un articolo segreto per non impacciar le trattative di pace tra Carlo VI e le potenze borbonicheEcco la indipendenza di cui godeva allora e sempre l'Italia !
      Anni 1713 dell'E. V. — La nomina d'un futuro successore alla Toscana credevasi ogni di più necessaria; era morto il principe Francesco Maria; sul cader del 1713 moriva il primogenito Ferdinando; rimaneva solo Gian Gastone, che già contava il quarantaducsimo anno; uomo poco accetto fino allora ai Fiorentini, perchè vivea quasi sempre in campagna. Il granduca, mutato proposilo, intendeva ora a far succedere all'ultimo maschio della sua casa l'Elettrice Anna Maria; il Senato fiorentino convocato, in questo concetto, come per la elezione di Cosimo nel 1537, approvò; ma l'imperatore contradisse a questa disposizione, dicendolay


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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