Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO SETTIMO- 397
      rosa a tutti gli altri principi europei, persuase in questo tempo l'Austria a stringersi con quante più potenze le fosse possibile; e infatti stettero per lei l'Olanda, l'Inghilterra e Vittorio Amedeo duca di Savoia, cui accordò, per cattivarselo, tutte le prerogative che spettano alle leste coronate, e fino il trattamento di re- Cosimo III ne fu punto sul vivo, e se ne richiamò all'imperatore; questi, per non perderne l'amicizia cbe eragli stata in più incontri vantaggiosa, gli fece mille promesse, gli propose stringesse in matrimonio la principessa Anna Maria sua figlia con Giovan Guglielmo principe elettor palatino, mostrandogli in quest'alleanza illustri e regj contatti- Cosimo si piacque della proposizione, e il matrimonio fu conchiuso nel 1691. Ma in quel modo che il matrimonio del primogenito aveagli ravvicinata la Francia, questo della principessa Anrja Maria gliela allontanò di nuovo,- e gli fu cagione di frequenti disturbi, di gravosissime spese, per le quali la misera Toscana era viepiù a tristissime condizioni ridotta.
      Anni 1693 dell'E- V. — Il fasto della corte non scemava; le discordie fra padre e figli, tra mariti e spose, fa-ceano del palagio un tristo spettacolo, e per mille modi perniciosissimo; le pretensioni della Francia e dell'Austria sempre crescevano; l'amministrazione era viziosissima; l'erario pubblico saccheggiato dagl'ipocriti ; si imposero gabelle strane e leggi restrittive stranissime sul commercio. sulle industrie, sull'agricoltura; e le campagne si spopolarono, e Livorno languì; la provincia sacrificata alla capitale che assorbiva ogni cosa mostrò la verità dell' apologo della testa e delle membra; Firenze dissanguata dalla corte e da un esercito di frali di tulli i colori e 'li tutte le nazioni, dissanguò le Provincie, le provincie esauste non prestarono più i necessarj uffici! alla capitale; lutto correva a precipitosa ruina.
      Anni 1697 dell'E. V. — In tanta ansietà non s->pcvasi in chi sperare; la principessa Violante, sposa al primogenito Ferdinando, era sterile, e fu d'uopo pensare all'accasamento del secondogenito Gian Gastone , cui per la mediazione del-


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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