Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč

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      2'ó8 STORIA DELLA TOSCANAducato la contea di santa Fiora, ottenuta dal conte Mario Sforza duca di Segni nel 1663, e, come notammo di sopra, il territorio di Pontremoli; fu inalzato nel 1625 Portoferraio al grado di cittą, e vi furono costruiti i due formidabili castelli del Falcone e della Stella. Vi si condussero pure altri lavori importanti a presidio e tutela della marina; si tentarono nuovi lavori nelle Maremme senesi, si fece prova di seccare il lago di Castiglione, ma la esorbitanza della spesa in quei tempi dolorosissimi, ne fece al solilo deporre il pensiero.
      Cosimo, che nell'ordine dei granduchi si disse terzo, salendo sul trono tenne via diversa dal padre ; i viaggi lo aveano reso vano ed orgoglioso; i contatti con re e con imperatori gli aveano ispiralo idee di grandezza e di fasto smodato; in questo solo d'accordo colla moglie orgogliosa, ambiziosissima, quantunque il card inai Leopoldo suo zio s'adoperasse a farlo correre sulle traccie paterne, e gli rimproverasse quel suo disprezzo delle consuetudini e delle leggi del paese nativo. Dei quali difetti non vuoisi far debito interamente a lui, ma si a coloro che doveano sapere esser proficui i viaggi a chi abbia istruzione e capacitą di giudicare, ed esser nocivi grandissimamente a chi manchi di queste doti. Lunghi esperimenti non fan cadere dubbio su questa sentenza, che non č nostra, ma di tutti gli uomini assennali. Nč ci si opponga che un buon direttore, un buon compagno di viaggio valga a smentire quello che diciamo, poiché guida al principe Cosimo era stalo Lorenzo Magalotti, uomo savio e dottissimo fra gli uomini del suo tempo; l'indole vuol essere studiala di subito, l'educazione prima vuol essere accuratamente vigilata; Cosimo avea comincialo a viaggiare in etą di venlisei anni, e in questa etą i giovani anche non principi, non danno retta a consiglieri-
      Anni 1671 dell E. V. — Nel maggio del 1671 gli nacque un secondo figlio che dal nome dell'avo materno si chiamņ Gian Gastone; ma queste gioie domestiche non ri-conducevano la pace fra i coniugi; e noi non vorremmo pur l'ormarci a dirne una sola parola, se da questi dissidii nony


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisč
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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