Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO SETTIMO'
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      si agitava, perchè i Turchi si affacciavano all'Ungheria, e vi s'addentravano, e straziavano la repubblica veneta colla guerra di Candia, e perchè il pontefice Clemente IX non pareva disposto a mantenere i patti del trattato di Pisa rispetto alla restituzione di Castro-
      Anni 1670 dell'E. V. — Nel 1670 Ferdinando II mori, e non aveva tocco ancora il sessantesimo anno, lasciando due figli maschi, Cosimo, che gli successe sul trono, e Francesco Maria. Sarebbe stato Ferdinando un principe degno di vivere nella memoria degli uomini se le circostanze diffìcili dei tempi in che gli fu dato di regnare non gli avessero impedito di fare ai suoi sudditi tutto quel bene che per indole e per bontà di cuore avrebbe voluto fare.
      A lui si debbe non pertanto se alla benemerita Congregazione della Madre di Dio delle Scuole Pie fu affidata con plauso ed utilità generale la educazione letteraria e scientifica della gioventù in concorrenza coi Gesuiti dei quali già si moveano acerbi lagni per la Toscana; a lui ed al fratello suo Leopoldo, prima che questi si coprisse della porpora cardinalizia nel 1667, si dovette la fondazione della Accademia del Cimento, prima fonte di buoni e solidi stpdj filosofici in Europa, e di cui non polrebbesi mai abbastanza compiangere la breve durata 1 ; a lui la protezione larghissima accordata agli artisti, pittori, scultori ed architetti. Al cardinal Leopoldo suo fratello va debitrice altresì la nostra Firenze della stupenda collezione dei ritratti de'pittori più celebri, da loro stessi dipinti; della raccolta preziosa dei cammei, dell'accrescimento di quella delle medaglie, e dei disegni originali, dai primi sbozzi degli scolari de'Greci bi-santini fino ai tempi di Raffaello e de'suoi successoriSotto il lungo regno di questo principe fu unita al gran-
      < L'Accademia del Cimento tenne l'ultima sua adunauia ai 5 marzo 1667; il pontefice non fu estraneo alla chiusura di essa. Gli Atti di questa Accademia furono per munificenza del granduca Leopoldo II pubblicati in bellissimo Tolume, e ne fu fatto dono ai membri del Congresso Scientifico tenuto in Firenze.


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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