Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      STORIA DBLLA TOSCANAprincipe di sangue francese venisse a regnare in Italia. Tentò la Spagna di far riconoscere la legittimità dei natali di don Giacinto, ma le reggenti, [suocera e nuora, ne fecero acerbe [rimostranze. Caterina de' Medici vedova del duca Vincenzo tornò in Toscana e fu dichiarata governalricc di Siena. Quanto avessero a lodarsi i Senesi di questo regalo lo argomentino gli uomini assennati che hanno letto nelle storie, antiche e recenti, qual governo, salve rade eccezioni, abbiano fatto le donne dei popoli loro affidati.
      Anni 1624 dell'E. V. — Il granduca prima di assumere le redini del governo avea voluto visitar l'Italia e la Germania; e questo viaggio dovea riguadagnargli l'amicizia dei principi, che per la debolezza della Reggenza si erano allontanati. Visitò Roma, e scontento delle accoglienze che v'ebbe, andò a Venezia, dove fu grandemente onorato; proseguendo il viaggio pel Tirolo, per la Baviera e per la Boemia, alle testimonianze d'affetto udì aggiungersi l'appetito trattamento di Altezza reale dall'arciduca Leopoldo, dal duea Alberto e dal suo zio Ferdinando II, che gli parlò dei mpdi di evitare una nuova guerra in Italia.
      Anni 1628 dell'E. V. — Tornato a Firenze prese possesso del governo, ma non seppe disimpacciarsi dalle due granduchesse e dal Consiglio stesso di Reggenza; poi, tanto era l'amore ch'egli portava, non già ai sudditi, ma ai fratelli, divise con loro la sovranità, e col matrimonio della sorella Margherita con Odoardo duca di Parma tornò in pace le famiglie Medici e Farnese che da tanti anni si guardavano dispettosamente.
      Anni 1629 dell'E. V. — Riprincipiava orribile guerra in Italia per ambizioni francesi, spagnuole, tedesche e italiane; la carestia e la peste le crescevano orribilmente gli strazi e lo spavento. Dalla Lombardia si diffuse il contagio in Toscana, che già pativa per scarsità di ricolti, per inerzia nel commercio e nelle industrie; l'Olanda e l'Inghilterra facevano ora tutto il commercio dei mari; il porto di Livorno, che s'era empiuto di stranieri, vedeva ora farsi le transazioni
     


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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