Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      2'ó8 STORIA DELLA TOSCANArollare una parie dell'Arno col diversorio del canale Naviglio; e per tutelare le coste dagli insulti de' Barbareschi, dalle fraudi del contrabbando e dai pericoli di contagio, istituì le compagnie dei cavalleggeri. Creò pure un Magistrato dei Fotti per dirigere con saviezza i lavori idraulici delle Provincie di Pisa e di Grosseto.
      Insomma meritò che a lui si desse la preferenza su quanti lo precessero e gli tennero dietro di sua famiglia nel dominio della Toscana-
      Era giovanissimo Cosimo quandò il padre gli lasciò il reggimento della Toscana ; ma la madre sua Cristina , bene avviata dal marito nel maneggio degli affari, ed un Consiglio scelto da Ferdinando, ne ressero i primi passi ; e fu cagione a bene sperare di lui la venerazione in che tenne le opere e i saggi provvedimenti paterni.
      Anni 1610 dell'E. V. — In Europa erano al solilo gelosie e discordie fra i maggiori principi; la casa d'Austria spaventava colla sua potenza sempre crescente ; e quantunque il ramo di lei che regnava in Germania inclinasse a moderazione e a benignità di reggimento , e poco o nulla s'ingerisse dell'Italia, pure il futuro dava da pensare ai popoli avvezzi sempre a temere. La Francia, alle mani d'un principe risoluto e valoroso, del Sully ministro di vastf concepimenti , ingelosiva della potenza rivale e mirava a dibassarla, or che avea confermata la quiete interna, e contava eserciti fioritissimi e capitani in grido. In Italia il pontefice avrebbe voluto indipendenza, e vedeva male gli Spagnuoli nel Milanese e nel regno di Napoli ; pure cedeva alle sollecitazioni di Enrico di Francia che gli aveva fatto belle promesse per un suo nipote, Scipione Borghese. La Repubblica Veneta ripeteva sempre di non voler guerra, ma Enrico sperava che, bullonandole alle orecchie Cremona , Ghiaradadda e i porti della Puglia perduti per effetto della lega di Cambrai, ella non avrebbe potuto resistere. Anche il duca di Savoia, forte dell' ingegno e del volere, sperimentatissimo delle cose di guerra, odiava Spagna e, unitosi segretamente ad Enrico di Francia, meditavano entrambi di portarla guerra in Germania ed in Italia, di torre alla casa d'Austria la maggiory


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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