Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      STO*IA WM.LA tÒJCAlUdell' AflHca, e veramente fot espugnò e ne tolse ricco belline e nnriteró grande di schiavi; ma dopo averla abbruciata, gli fu'fonia abbandonarla, perchè uh esèrcito di Mori apprestava^ a trar vendetta dell'insulto, e per thè sarebbe stalo difficile di sostenbrvisi
      La buona armonia che era cominciata tra la Spagna e il granduca gli fruttò in Questo tèmpo il possedimento della contea di Pitigliano e di Sorano, feudo imperiale degli Orsini, i quali n'ebbero in cambio Monte San Savino nelAnni 1608 dell'E. V. — Ai 18 d'ottobre te08, con una magnificènza meglio che regia, si celebrarono le nosze del principe Cosimo, nato -dal granduca e-da Cristina di Lorena nel 1590, coli'arciduchessa Maria Maddalena d'Austria ; e a crescer la gioia di quei giorni giunse nuova d'un'altra bella vittoria riportata dalle galee granducali nelle acque di Levante contro i Turchi fra il Capo Celidonio e Rodi ; vuoisi che la preda amrrlòntasse 'a più di due milioni di ducati-Quattro mesi dopo , ai 7 'febbraio 1609 , il granduca morì, universalmente compiànto, perchè volle'fellci i sudditi, perchè fu saggio, moderato, bénfcfico, generoso, di illibali 'costumi. Lasciò otto figli, Cosimo /Francesco, Carlo :e'Lorenzo ; Eleonora, Caterina , Claudia e Maddalena. Ordinò nel suo testamento che i danari, soliti spendersi nei funerali dei granduci», aumentassero il patrimonio dei poveri. Protesse splendidamente le lettere e le #rli,'arricchì la città delle sculture più'belle di lavoro greco (la Venere Medicea, la famiglia dei Niòbidi, i Lottatori, l'Ermafrodita e il così detto Arrotino), e di altri nobili monumenti.
      Si 4ebbe a lui qUel maestoso e ricco edilìzio che sorge dietro l'aitar maggiore della Basilica di San Lorenzo in Firenze per onorarvi le ceneri della famiglia granducale. Così ne fosse stato più Castigato il disegno, ch'ei fece fare al suo
      1 Fu questa delle imprese più ardite che facessero le galee toscane; era loro capitano suprèmo il caraliér Jacopo Ttìghifètni, volterrano, e un Sil-tio'Piecolómioì sénese. Il numero degli schiari ascése a iS©o.
      * Questa contea'fn già della potènte famiglia degli Aldobrandetehi ; • 1 era passata per eredità in nn ramo degli Orsini di Roma.
      1606 ».
     


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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