Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      264 stoeu della toscanaPompose esequie furono falle al granduca; alla granduchessa fu negato l'onore delle tombe medicee, e si.Tollero persino cancellate tutte le memorie che la ricordavano ; il popolo per questi fatti viepiù mormorava.
      Dicemmo che le gravezze imposte da Cosimo ai suoi sudditi furono fastidiose , incomportevoli ; egli potrebbe nondimeno scusarsi, considerando le condizioni triste del suo novello dominio , il bisogno di ripararvi sollecitamente e la necessità di assodare un trono nuovo e vacillante. Ma Francesco avea trovato qujeto il dominio, ordinate le finanze , ed era uno spettacolo doloroso quel depauperar i popoli come faceva; era una bruttura il vender le cariche, il vender la giustizia, il crear nnovi feudi per far moneta, lo sprecar l'oro pei capricci di una Bianca, per mantenere un lusso smodatoFrancesco avea nulladimeno proseguito le fortificazioni di Livorno, e gittalo nel 1577 la prima pietra della ciltà. Applicò 1' animo altresì a rivedere e rinnovare gli statuti municipali , continuando nei concetti del padre. La giurisdizione criminale sotto il suo regno , quantunque esercitata dagli Otto di Guardia e di Balla, si concentrò tutta nel segretario , Lorenzo Corboli da Montevarchi, il quale ne abusò e trasmise ai posteri brutta fama di sè.
      Laudarono i contemporanei nel granduca Francesco un certo corredo di dottrina, ma come uomo di stato lasciò gran desiderio del meglio,
      Devesi a lui la fondazione della Galleria di Firenze, della degli Uffizi, a lui il Teatro mediceo, eretto da Bernardo Buontalenti nel 1585 per rappresentarvi una commedia di Giovanni Bardi, l' Amico fido *.
      Anni 1588 dell'E. V. — Non piacque alla Spagna l'avvenimento di Ferdinando al trono della Toscana perchè lo
      1 Narri il Gallutri che Francesco si dilettava di fabbricar egli stesso porcellane elegantissime, che solerà mandare in dono a principi, e a snoi benaffetti. Narra eziandio che, associatosi con una compagnia di mercanti, faceva un gran commercio di pepe e eh'ei ri impiegava! suoi galeoni.
      1 Porsione di questo teatro è oggi occupata dalla gran tribuni della Corte Criminale.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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