Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      262 STORIA CELLA TOSCANAcasarsi, ma egli pensava a Intl'allro, e messosi in urlo con Bianca e col granduca, deliberò di tornarsene in Spagna, e se n'andò. Nacquero infraliamo speranze che Bianca potesse dare un crede al trono, ma presto andarono fallile, con grandissimo accoramento del granduca, il quale sempre piò s'accostò al fratello cardinale considerandolo valido e solo sostegno della sua famiglia.
      Anni 1587 dell'E. V-— Nell'ottobre del 15617, siccome avea-lo promesso, giunse in Firenze il cardinal Ferdinando; vi fu accolto con tutte le dimostrazioni di amorevolezza e di cordialità dal fratello e dalla granduchessa ; e dopo breve fermata, partirono tutti insieme per la villeggiatura del Poggio a Caiano, dove in quella stagione soleva la corte darsi ai piaceri della caccia. Pareano ripromettersi i principi un invidiabile soggiorno in mezzo alle feste e ai sollazzi, ma di subito il granduca ammalò di una febbre violentissima, che si disse- esser terzana , e in breve fu ridotto agli estremi; due giorni dopo, colla dalla stessa malattia, si pose in letto la granduchessa, cui si tenne nascosto lo stato del marito. Presso a spirare Francesco confidò al fratello cardinale i contrassegni delle fortezze , gli raccomandò la moglie e~ le persone più care, e Ferdinando, senza por tempo in mezzo, spedì persone fidale a prender possesso dei luoghi muniti, c ordinò alle milizie e alle bande che si tenessero pronte ad ogni evento. Quando poi lo seppe morto, corse a Firenze per impedire che la notizia dello strano accidente fosse cagione di novità e di tumulti, e per assicurarsi di subito la successione. Il male della granduchessa infraliamo crebbe di tal modo che un giorno dopo la morte del granduca anch'essa spirò.
      Queste due morti contemporanee, improvvise, violente, l'antica inimicizia del cardinale, la sua pres enza al Poggio a Caiano quando avvenne l'orribile caso, offerirono materia a mille voci sinistre , ingiuriose , terribili ; fu supposto un veleno in una torta, e che Bianca lo avesse manipolato ella slessa per disfarsi del cardinale; fu aggiunto che il cardinale non volesse gustar della offerta pietanza, e che avendone gustato il granduca per rassicurarlo, Bianca, scoperta, volesse morir anch'essa col marito. La seiione dei cadaveri parLjOOQle


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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