Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      432 STORIA DELLA TOSCANApilò a tristo fine; nulladimeno la storia, imparziale narratrice dei fatti, gli rende giustizia per aver fatte alcune buone leggi. Sotto il suo governo si prese a riformare la Ruota ' ordinando ta distinzione dei giudici per la prima e seconda istanza, e distribuendo il territorio, prescrivendo che le domande si facessero in volgare, che i debitori si precettassero prima di catturarli, che i soccombenti si condannassero nelle spese, o almeno si esprimesse il motivo della assoluzione. I libri di Decima, negli ultimi momenti della repubblica erano stati trasandati, e si crearono nffìziali per rimettere in buon sesto le cose. Si provvide anche alle frodi, ordinando alcune leggi a.
      Il cardinal Cibo s, che Carlo V teneva in Firenze perchè mantenesse Alessandro nel parlilo imperiale e perchè ne vigilasse gli andamenti, all'annunzio dello sparimenlo del duca, e della fuga improvvisa di Lorenzo, sospettò che potesse essere avvenuto qualche caso sinistro, e dubitando, appena la nuova se ne spargesse fra il popolo esacerbato contro il duca e contro tutti i Medici, non si levasse tumulto, vietò che si aprisse la camera di Lorenzino, spacciò messi solleciti ai capitani delle soldatesche a Pisa, ad Arezzo e nel Mugello, fece richiamare in città Alessandro Vitelli. che per faccende proprie era ito al paese, e a quanti si presentarono intanto a far la corte solila al duca fece dire che egli dormiva per aver vegliato tutta la notte, e che per quel giorno non potrebbe riceverli. La camera di Lorenzino fu aperta s«lo la sera, e quando il giorno di poi si divulgò pella città il brutto caso, Alessandro Vitelli era arrivato, tutte le vie principali, lutti i siti più forti erano pieni di soldatesche e di artiglierie; quegli stessi che parteggiavano pei Medici, per paura delle vendette del popolo, s'erano acco-
      ¦ La Ruota fu un tribunale istituito nel t5oa invece del podestà e del capitano del popolo; componevasi di cinque giudici.
      * Cantini, Legislazione Toscana T. 1.
      3 II cardinal Cibo o Cybo era figlio di Franceschetto nato da Gio*-vanbattista Cibo genovese, che fu poi Innocenzio Vili, e di Maddalena dei Medici figlia di Lorenzo il Magnifico; un fratello del cardinale, chiamato Lorenzo, sposò una erede dei marchesi Malaspina in Lu-nigiana, e successe loro nel possedimento di Nassa (oggi ducale).
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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