Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč

Pagina (226/378)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      226 STORIA DELLA TOSCANAAnni 1432 dell'E. V. — E nulladimeno nņ il pontefice Clemente VII manteneva i patti, nč perdonava, nč coloro clic s'erano addossali l'odioso officio di spegnere ogni memoria della repubblica, parevano contenti ; avevano sperato di dominare Alessandro, di condurlo a lor voglia, ma egli, quantunque contasse appena ventidue anni, sentitasi sovrano e signore, e non in loro ma nella forza materiale confidava per serbarsi al potere. Circondavanlo nel palazso gli alabardieri, guardia armata con una nuova maniera di ferro in asta, di cui era capitano Alessandro Vitelli da Cittą di Castello, vecchio nemico dei Fiorentini per via della morte di Paolo suo padre torturalo e decapitato nel 1499; la paura di congiure, di sollevazioni avea fatto un delitto di ogni fčsta popolare, di ogni pubblico convegno; i soldati, i ministri della polizia, uomini prezzolati s'immischiavano nelle famiglie, spiavano le parole, i pensieri; s'aombravano alla vista di due o tre cittadini che parlassero segretamente fra loro, che „i riunissero a colloquio pelle case; ed intanto si empievano le carceri, si insanguinavano i patiboli. Tutta la cittą fu disarmala, si minacciarono di morte, di ammenda e di saccheggio quello case dove si fossero rinvenute spade, pugnali, brocchieri, targhe, rotelle e targoni; poi si minacciarono di morte i cittadini che non obbedissero subito al divieto.
      Ma i nemici pił acerbi del nuovo duca non stavano in Firenze; ve n' era fra i parenti slessi di lui, e di questi il cardinale Ippolito dei Medici, pieno di rancore perchč Clemente VII avesse favorito Alessandro nel principato della sua patria, e che avea trovato un sostegno in Baccio Valori, mal contento anch'esso del papa.
      In questo mezzo Carlo V, cui stava a cuore la corona imperiale, era giunto a Bologna, vi s'era abboccato col pontefice Clemente VII, e s'erano intesi perfettamente rispetto a una nuova lega degli Stati Italiani, nella quale non vollero entrare i Veneziani, nč vi furono nominati i Fiorentini, per non guastare, fu dello, i loro traffichi in Francia e per non concitare contro il duca Alessandro quel re. Qualunque fossero gli eventi in Italia, Carlo V si arrogņ un protettorato assoluto su lei; poi mosse alla volta di Spagna, sospettoso sempre del papa, che facea sembianza di acco-
      LjOOQIC


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisč
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

Pagina (226/378)






Clemente VII Alessandro Alessandro Vitelli Cittą Castello Fiorentini Paolo Firenze Ippolito Medici Clemente VII Alessandro Baccio Valori Carlo V Bologna Clemente VII Stati Italiani Veneziani Fiorentini Francia Alessandro Italia Carlo V Spagna