Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo sesto. 235
      La democrazia non era più il vero reggimento di Firenze, si bene una aristocrazia elettiva.
      Nel 1444, crescendo sempre più la potenza della fazione medicea, veggiamo la Signoria fiorentina ottener dai Consigli un'autorità dittatoriale con una Balla di dugento-cinquanta cittadini, devoti a lei; la udiamo prorogare il bando di coloro cbe erano stati scacciati nel 1434, altri condannarne di nuovo , ristringere il numero degli eligi-bili, ridurre sempre più il governo in mano degli oligarchi.
      Anche la riforma del 1457 tornò proficua alla fazione medicea, quantunque fosse stata provocata da lei, che cominciava a temere della perpetua dittatura di Cosimo, e si lagnava degli arbitrii dei suoi magistrali. Si chiusero le borse donde si traevano i nomi dei Priori, e si tornò ad eleggerli a sorte; ma poiché le borse erano piene di cittadini affezionati a Cosimo, l'autorità non usci e si consolidò anzi nelle sue mani. Le stesse violenze di Luca Pitti nel 1458, l'aver rinnovata la balla del 1444 confermarono la somma delle cose nell'arbitrio di Cosimo. Allora si pensò a mutare il nome di Priori delle Arti in quello di Priori di Libertà! forse quella parola Arti sapeva ai Medici di troppo popolano.
      Sempre più si ristrinse in mano di pochi la suprema autorità nel 1471; soli cinque accoppiatori, insieme coi Priori, ebbero facoltà di elegger quaranta cittadini ai quali toccò a nominare il Consiglio ilei dugento; questi fecero tutto quello ehe faceva il popolo, e i due Consigli del comune e del popolo furono annullati. S'era fatto dunque un gran passo, la famiglia medicea avea ben provveduto alla sua futura potenza, e il popolo minuto, assuefattosi al suo governo carezzevole e moderato, fece inutili i tentativi dei fuorusciti, le sedizioni « i tumulti che si osarono per rovesciarla.
      La imprudenza di Piero figlio di Lorenzo, e la calata di Carlo VIII porsero ragione a nuovi tumulti in Firenze; i Medici furono cacciati, e a consiglio de) frate Savonarola e dei loro nemici, fu fatta riforma nella repubblica in un concetto più largo e democratico. Si volle clic partecipassero al governo anche tutti gli ascritti alle Arti minori, eLjOOQle


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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