Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      904 stoRIA Della toscanapatria aborrivano da ogni temperamento moderato e volevano opporre a mali estremi estremi rimedj. Trascinato dalla volontà dei più risolati, dette il Capponi le irmi a lotti i figliuoli di coloro che aveano voce nel Consiglio grande , mirando sempre a favorire i suoi partigiani; allora si rivi-' dero sventolare i sedici gonfaloni del popolo cogli antichi nomi, e la città se ne rallegrò còme di festa da gran tempo vietata o ila in disuso ; le compagnie di questa milizia cittadina elcggevansi un capo a maggiorità di vo;i in lina chiesa del loro quartiere, e tutti i mesi ragunavansi sulla piazza del Prato, armale di picche, di spiedi, di parlrglanoni, di spade a due mani e di aròhibusi, e vi esercitavano in armeggiamenti e m guerre simulate; ogni anno pare in dna chiesa dei quattro quartieri si doveano scegliere dal magistrato dei Nove quattro giovani per pronunciare un discorser sui vantaggi della milizia cittadina e sulla libertà. A queste compagnie s'aggiunsero le milizie delle campagne , che fu-rono molta e valida gente. Non si potrebbe dire abbastanza quanto l'istituzione di queste milizie giovasse alla repubblica fiorentina; per Io innanzi, dice il Varchi, i giovani consumavano la vita a passeggiare, e stavsnsi scioperati a mormorare di chi passava; ora si apparecchiavano, armeggiando senza posa, ad affrontare i perìcoli per la gloria, per la •Ih' berta , per la salute della patria. Non sono altra cosa la guardia nazionale in Francia, e la guardia che s'è voluto chiamar civica in questi tempi negli slati pontificii e nelle noilra Toscana. Intanto questi apparecchiamenti per una gnerra imminenie aggravavano le imposte, lìon se n'esclude" vano il clero e i religiosi, e toglievansi gli ori e gli argenti dalle chiese , sicché il pontefice più e più si sdegnava ,' « conoscendo quanto le forze dell'imperatore erano per prevalere in Italia, cercava di por da un lato gl'insulti ohe n'aveva patiti, e guadagnarlo por si e per la sua famiglia-¦ Le genti fiorentine delle Bjwle nere dividevano alien» coi Francesi i rischi, le sventure e la pestilente ntl regno* di Napoli; appena on terzo di que'valorosi rivide ta patria* e di questi q'tel Francesco Ferruccio, il quale doveva illustrar sè e la cadente repubblica con splendidi fatti e gloriosissima morte. '
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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