Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      storia della toscanasti una orribile rolla, e come il re smesso vi fosse colto prigione (24 febbraio).
      Mentre durala questa lotta, che noi chiameremmo eroi, sa troppo alle landevoli e gloriose fliiom noij si fossero mescolati gl'infingimenti, le astuaie e ie più nere perfidie dei vili, il pontefice avea desto ;a,runi sospetti nell'imperatore, cui era stilo vociferato delle pratiche tenute colla Francia; infatti, mentre aspettava che Carlo confermasse la lega trattala col viceré di Milaqo tra lui e i, Fiorentini,. n'ebbe un rifiuto; della qual cosa si afflissero, tulli gl'Italiani che sentivano già dillo il peso della potenza imperiale, e ne temevano ora le soldileschc affamale, insolenti e vittoriose. ,
      Anni 1525 dellE. V. — LaondrpaQa Clemente, incerto per un pezzo a qual partilo appigliarsi, e spaventato più che d'ogni altra cosa dalla preponderanza di Carlo in Italia,, coll'aiulo dei Francesi si staccò dal partilo imperiale, e. stipulò in Cognac una nuova lega col re. di Francia, coi Veneziani e col duca di Milano; i Fiorentini, ostinati, nella solila simpatia pella Francia, entrarono nella lega,, P mentre le cose andavano a rovescio nell'alta Italia-, tentarono d'accordo col pontefice di mutare colla violenza il gqvsrno di Sièna; ma n'ebbero a uscire con danno e con. vergogna ,
      I commissari del comune di Firenze facevano intanto calde premure al re francese perchè nella gravità dpi casi dimostrasse co» qualche segno presente la s^a protezione verso la città, ed egli nel maggio 1 del 1527 eleggeva sao luogotenente ad assisterla e difenderla il marchese di S«-luzzo. i .,
      Anni 1527 dell'E. V. — Continuavano a vo'ger sinistre le sorli al pontefice; i Colomvesi, soni nemici «> parteggiami pell'imperatore, gli tolsero Anagnij poi», spulando* pn acpo-inodamenlo, coll'opera insidiosi» di don Ugp Mpncaija, «he reggeva Napoli per Carlo dj ^an.n^y lo,pprpasero
      1 l'tr ria dì questa lega Carlo V Laudò in Italia, un eseroilo f >oi erosissimo dalla Germania, e un altro dullà^fepigni, e lì pa^à è i cbflfg.it» n'ebbero gratissinii affanni. "J'.'.'i. i ' : ¦ irn;M: *!'


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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