Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      190 storta dilla toscanaNel settembre dell'anno slesso entrò in Firenze il cardinal Giovanni de' Medici con Giuliano suo fratello, con Lorenzo figlio di Pietro suo nipote, col Cardona, coi principali condottieri dell'esercito e quanti erano soldati italiani nel campo. Giuliano si affrettò ad occupare il palazzo della Signoria co' suoi armali, convocò al suono della campana maggiore il popolo a parlamento, fece salire i Signori in ringhiera e tutte le leggi che s'erano dianzi fatte si annullarono Si creò allo stesso tempo una balla, aggiungendo ai signori attuali altri quarantotto cittadini, con piena autorità di potersi confermare per un altr'anno da sè medesimi. Gii Otto di balla, i capitani di parte guelfa furono deposti, e si fecero nuove elezioni. Cosi i Medici, colla violenza delle armi e col terrore, ripresero nella repubblica l'autorità dittatoria che avevano avuto Cosimo e i suo i successori prima della loro ultima cacciata, vi aggiunsero un potere più arbitrario che quei uon avevano, e i Fiorentini perdettero quella libertà alla quale con tanti sforzi si erano redenti
      Uno dei primi atti del rinnovalo governo in Firenze fu il discacciamento dal suo posto di Niccolò Machiavello segretario dei Dieci di libertà; fu poi ordinato, come ai tempi di Lorenzo il Magnìfico, uno squittinio generale, e alla balla furono aggiunti dugento cittadini tra i quali dovevano dalla balla scegliersi i magistrali. Come per lo addietro si nominarono eziandio venti accoppiatori, i quali dovevano far la scelta della signoria e dei collegi.
      Giuliano de'Mcdici prese le redini del governo col consiglio del fratello cardinale, di Giulio suo cugino e del nipote Lorenzo, e il RidolG si dimesse dalla carica di gonfaloniere- Una nuova signoria e un nuovo gonfaloniere, Filip-
      1 I soldati in questo tempo saccheggiavano il palazzo e rubavano l'argenteria dei Signori.
      * A crescer lo sgomento del popolo, e a fargli credere disperato il caso . pochi dì innanzi era caduto un fulmine lulta Porta al Prato e dallo stemma del re di Francia area staccato i gigli d' oro ; un altro fulmine eia pur caduto sul palazzo de*Priori, era entrato nella camera del gonfaloniere, ed area colpito il bussolo grande d'argento nel quale si accoglievano i partiti del primo magistrato. Questi, dìcevasi , erano ammonimenti del ciclo.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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