Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo quinto. 189
      cacciar d'Italia i Francesi, e ogni giorno l'esercito della lega ingrossatasi di Spagnuoli, di Veneziani, di pontificii e di Svizzeri. In Mantova poi si faceva un trattato segreto per rimettere in Firenze la famiglia Medici, e il Cardona con tm forte corpo di Spagnnoli e accompagnato dal cardinal Giovanni, che buon per lai, nel traversare il Po era fuggilo dalle mani de'Francesi, intimò ai Fiorentini ebe riaprissero le porte della loro città alla famiglia sbandita de'Medici, e per assalto s'impadronì della terra di Prato, la dette al sacco e ne straziò gli abitanti, che furono vilmente abbandonati-dai soldati fiorentini.
      Questa notizia sbigottì la signoria ; il gonfaloniere sopraffatto perdette quando n'avea più d'uopo la testa ; allora Anton Francesco degli Albizzi, Paolo Vettori. Bacrio Valori ed altri sognaci de'Medici penetrano in armi nel palazzo senza difesa per torne a forza il gonfaloniere ; il Soderini minacciato nella vita se non se ne va, eede- alla violenza; la città è piena di tumulto. I congiurati medicei convocano allora i magistrati, impongono loro di spogliare il Soderini della dignità , ed egli si ricovera a Siena , poi ad Ancona ed a Raglisi, incalzalo sempre dalla paura del pontefice : Baldassarre Carducei, Iacopo Salviati, E«Vettori ed alcuni altri, accompagnati dall' arcivescovo Cosimo dei Pazzi, muovono alla volta del viceré per trattare un accordo; e fu fermato che i Medici fossero restituiti nella città come privali; che i Fiorentini entrassero nella lega da durar tre anni, e che le pagassero più che centoquarantamila ducati. Si' crearono senza squittitilo venti cittadini per far una riforma, senza la solita convocazione di parlamento; si nominò Gio-vau Battista Ridotti gonfaloniere per un anno e si lasciò sussistere il consiglio degli Ottanta, col pillo che per l'avvenire gli si aggiungessero tutti quelli clic erano stati gonfalonieri, ambasciatori o dei Dieci di libertà. Così alla democrazia fu posta accanto un'aristocrazia elettiva, e hi detto clic In repubblica avrebbe in questa riforma ritrovalo quella dignità e quella quiete che aveva perdute ; se 1' imperversare dell« fazioni, e più di tulle della fazione medicea, che non poteva, patir questa riforma, non l'avessero rbpiula in. mezzo ai pericoli, donde non uscì che per morire.


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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