Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      186 STORIA DELLA TOSCiNAsopra una città che ambedue aveano presa sotto la lord protezione. E questi due proiettori accettarono senza vergogna il prezzo della vendita di Pisa, come quelli cbe, mirando a ruinar Venezia, non si davano alcuna briga dei Pisani è del proprio decoro
      Fu dichiarato Commissario generale Niccolò Capponi, figlio di Pietro; gli furobo aggionti Alamanno Salviati e Antonio da Fillcaia, e la città fu attorniata da tutte le parti in guisa che, cresciuta oltremodo la strettezza del vivere, vi si moriva di fame, ne v'era modo nè via aperta per provve-1 dervi. 11 popolo e quei del contado si dettero alla disperai zione, minacciarono i rettori, minacciarono tutti coloro ch« parlavano oramai di resistere, colla speranza di soccorsi in»-periati che mai non giungevano- Allora fu forza annodar pratiche coi commissari fiorentini e scendere agli accordi. Dopo lunghe dispute fu convenuto che i Fiorentini accordassero un ampio perdono ai Pisani per tutti i delitti e danni pubblici e privali, e che non fossero tenuti alla restituzione di quei beni mobili dei quali fossero debitori prima della ribellione. Fa onore alla repubblica fiorentina, se piena di rancore e di odio com'era dappoi tanti anni e per tante ingiurie patite, mostrossi facile e fedele alle promesse a. Francesco Guicciardini ha chiamato queste condizioni inique; noi non possiamo accostarci alla sua opinione; la insolenza e la durezza dopo la vittoria sarebbero state una iniquità.
      I cittadini più generosi, consumala la sventura estrema della patria, non ebbero cuore di esserne lungamente testimoni, e volontariamente si esiliarono , eleggendo a stanza Lucca, la Sicilia e la Sardegna ; altri andarono ramingando per l'Europa, altri a combattere sotto gli stendardi di Francia, non senza una fallace speranza di riveder un dì o l'altro la patria per i buoni ofiìcii dello straniero.
      1 Si hanno documenti dei danari pagati ai due re nelPArch. delle Rifornì, dei a 5 maggio 1 r>i o.
      > Neil'aprile del i5io re Ferdinando d'Aragona e di Napoli dette il consento p r la sommesiione di Pisa alla repubblica fiorentina e rinunciò a tutte 1 ragioni che su quella città potessero competergli.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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