Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      STORIA DELLA TOSCANA
      «lucalo d Angiò con una pensione annua, piuttosto cbe trattar col suo parente Ferdinando d'Aragona , il quale divise intanto, com'erano d'accordo, con Luigi XII la preda.
      Anni 1502 dell'E. V. — Or si riaccendeva la guerra coo-Iro Pisa per qualche tempo interrotta ; deliberata la repubblica fiorentina di soggiogarla ad ogni modo, tanta era la smania di vendicarsi degli insulti patiti e di rifarsi delle ingenti spese; ma la rivoltura di Arezzo, ad istigazione di Vi-tellozzo Vitelli, e quella di Cortona le dettero nuove inquietudini; Gian Paolo Baglioni da Perugia e Pandolfo Petrucri tiranno di Siena vennero in soccorso di Vitellozzo e degli Aretini, e vi si mostrarono anche Piero e Giovanni dei Medici. 11 re di Francia però spedi un esercito poderoso in aiuto dei Fiorentini, e Cesare Borgia, cbe era d'accordo col Vitelli, per timore d'inimicarsi il re, impose a questo capitano di ritirarsi dal territorio della repubblica. Vitellozzo consegnò Arezzo ai Francesi, i quali insieme colle altre terre lo restituirono ai Fiorentini.
      In questo stesso anno il gran Consiglio, numeroso di millecento ottanta cittadini, creò una ruota o tribunal di giustizia, composto di cinque giudici cbe stavano nel palazzo del Potestà, e uno di questi era estratto a sorte podestà per sei mesi. Il capitano e l'appello al capitano furono soppressi. Sappiamo da scrittori contemporanei che il bisogno di esercitare severamente la giustizia era in quei tempi sentilo da tutti, e cbe la non si esercitava perchè le fazioni cbe divi» devano la città erano minacciose l'ima all'aUra. Uopo la morte del frate Savonarola erano infiniti i disordini del governo ; mancava la forza e la decisione; gli affari stagnavano per de-b:i^ezza e per paura. Allora Consiglio minore o di creare un senato più forte , e fondar cosi un potere aristocra-tic.» che li portasse un giorno o l'altro alla direzione della repubblica. Il popolo poi, che sempre lamentavasi di inerzia nei pubblici negozi, sperava un miglior avvenire per opera del goni",.l iniere a vita, e questa riforma arrischiala si comiu-
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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