Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo quinto. ' 169
      quantunque divisa m land piccoli principati, era dominata da quattro potenze principali ; la repubblica Veneziana aspirava alla conquista delle altre per fondare un gran corpo italico ; il re di Napoli, il pontefice, il duca di Milano si e-quilibravano scambievolmente fra loro ; la repubblica fiorentina era veramente una potenza secondaria, ma per le sue ricchezze e per la politica di coloro che la governavano sovrastava alle altre, piegavate ai suoi consigli. Laonde Lorenzo era entrato volentieri in lega col re di Napoli e col duca di Milano per tenere in freno i Veneziani e il pontefice, intravedendo nell' osservanza di quel trattato la tranquillità dell'Italia, negli interessi della quale gli oltramontani non avevano preso fin allora gran parte.
      Ma l'impero, disimpacciatosi dall'anarchia feudale, andava inalzandosi al grado di prima potenza ; la Francia aveva fioriti eserciti, un re , Carlo VII!, tenero di gloria e pieno di ambizione ; la Spagna, riuniti in Isabella e Ferdinando che allora per concessione pontificia si dissero cattolici, i due regni di Castiglia e d'Aragona, era cresciuta mirabilmente di potenza. Il commercio e le industrie eransi per giunta indebolite in Italia e specialmente in Toscana, dacché le città anseatiche aveano cominciato a fare tutto il commercio del Settentrione, e le Fiandre a fiorire con grande operosità nelle manifatture.
      Pietro figlio di Lorenzo aveva assunto il grado e la potenza paterna, senza averne il senno e l'energico volere.
      I prim semi delle sventure italiche vennero dalla Lombardia; Lodovico Sforza, detto il Moro, uomo turbolento ed ambizioso, degno che tutta Italia lo abbomini per aver chiamalo ai danni di lei gli stranieri, e tutore del giovine dota di Milano Gian Galeazzo suo nipote, non volle deporne la tutela, e fu cagione di gravi dissidii colla madre del duca , la quale ricorse al vecchio re Ferdinando di Napoli suo padre uomo crudelissimo.
      Anni 1494 dell'E- V. — Piero de'Medici si uni al re, e la lega con si fino avvedimento creata da Lorenzo, si sciolse; lo Sforza si strinse ai Veneziani, e ad ambedue aderì Alessandro VI pontefice, di dolorosa memoria, che


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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