Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO QUINTO. 165
      Francesco de'Pnzzi, con altri cittadini, cui s'era aggiunto Girolamo Riario, fermarono il proposito di mutar lo stato di Firenze e di tornare in libertà la repubblica, uccidendo i Medici, poiché disperavano di riuscirvi con un sollevaménto di popolo 1, cui sapevano avvilito e corrotto; e l'arcivescovo di Pisa, offeso da ingiurie recenti a, non si vergognò di mescolarsi in questa congiura, insieme con gli altri. La venuta in Firenze del giovinetto Raffaello figlio di Girolamo Riario, poc'anzi creato cardinale, che doveva il giorno di Pasqua celebrare la messa in Santa Maria del Fiore, offerì ai congiurali il giorno, l'ora ed il luogo per consumare il delitto; tanto più nero, se si consideri il carattere delle persone che Io commettevano , la solennità augusta della cerimonia che slava per violarsi, Io scandalo d'una città, dell'intera Europa. Giuliano de'Medici cadde trafitto in chiesa da mille colpi per mano del Bandini e di Francesco de'Pazzi; Lorenzo, ferito da un Antonio Maflei volterrano, sotto l'usbergo degli amici e dei sacerdoti, salvossi a stento in sagrestia ; 1' arcivescovo Salviati tentava infratlanlo d'impadronirsi del palazzo dei Signori, ma non riuscendo nel disegno, fu fatto prigione con Iacopo Bracciolini dal gonfaloniere e dai signori assistiti dalla famiglia del palazzo. Iacopo Pazzi, il quale correva la città, ingegnandosi di sollevare il popolo, fu anch'esso arrestato. Fallita l'impresa temeraria , gli aderenti dei Medici, che aveano preso le armi, in brev' ora ebbero in mano tutti i cospiratori; Francesco Salviati, Iacopo dei Pazzi, il Bracciolini ed altri furono impiccati alle finestre del palazzo; quasi tutta la famiglia dei Pazzi fu sbandila o distrutta. Il cardinal Riario, che nel tumulto erasi rifugialo presso l'ara maggiore della cattedrale, andò a Lorenzo debitore della vita che il popolo infuriato voleva togliergli ad ogni costo. Alcuni congiurali, che s'erano creduti salvi in
      ¦ Fu detto che quando Sisto IV promosse a quella sede di Pisa il Salviati, i Medici s'ingegnassero d1 impedirgli di prenderne possesso.
      8 Pare che i congiurati Pazzi compissero questo audace pensiero o ri ai conformassero alla notizia della uccisione di Galeazzo Maria Sforza duca di Milano, avvenuta per mano di un Giovannandrea da Lampugnano, d'un Olgiati e d'un A isconti ai 26 dicembre 1^76 nella chiesa di S. Stefano a Milano. Pare a noi, ed è parso ad altri, di veder molta simiglianza in questi due fatti..


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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