Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo quinto. 163
      Guidò l'esercito fiorentino Federigo da Montefeltro duca d'Urbino, e in breve, rotte colle artiglierie le antiche mura volterrane, opera maravigliosa degli Etnischi, la cittì scese agli accordi dopo venticinque giorni d'assedio. Vergognoso e vituperevole trionfo; imperciocché per un intero giorno la cittì fu data al sacco, furono violati i sacri templi e i monasteri, e vi si commise ogni maniera di nefandezze e di atrocità. Il governo municipale fu abolito; sul palagio del vescovo fu costruita ntia rocca, e la città, di alleala che era, fu ridotta a sudditanza. Pianse lungamente Volterra il lagrime-vole infortunio, e quantunque Lorenzo vi si recasse in persona a visitarla, e vi profondesse molto danaro, l'odio dei cittadini contro di lui, creduto universalmente 1' autore di tanti strazi, non si spense sì presto '.
      Ferdinando di Napoli, vedendo di mal occhio la lega che i Fiorentini avevano fatta alcuni anni innanzi coi Veneziani e col duca di Milano, pose ogni studio a guastarla e vi riusci; strinse poi egli una lega col papa e colla repubblica di Siena, dubitoso delle disposizioni de'principi italiani a suo riguardo; ma Siena ebbe la prima a provare gli effetti della guerra , mossale da Carlo di Montone figlio di Braccio Forlebracci per frivoli pretesti. I Fiorentini, cui non dispiaceva di vedere i Senesi umiliati, permisero che quel venturiero commettesse sul territorio di Siena infiniti guasti; ma quando s'accorsero che la guerra facevasi seria ai loro confini, costrinsero Carlo a desistere dall'impresa: intanto, per rappresaglia, una-tnano di truppe del papa si accostò al contado fiorentino sotto colore di assediare il castello di Montone e gasligare quel capitano che aveva sturbala la pace d'un suo alleato.
      Piccole guerre in quesl'anni straziavano sempre l'Italia; que'di Pietrasanta faceano correrie su quel di Camaiore ; Lucca se ne doleva coi Genovesi e, visti indarno i richiami, movevasi in armi, stringeva d'assedio Pietrasanta e ne disertava all'intorno le campagne; i disegni ambiziosi di Ferdinando e dei parenti del pontefice non erano più un mistero,
      1 la quest'anno il numero delle corporazioni delle Arti in FirtDM da ai fu ridotto a 12.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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