Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      lai storia della Toscana
      Anni 1434 dell'E- V. — E Renalo venne con molla gènte francese In Italia, e ricuperò molte terre al duca Sforza, e fece gravi danni ai Veneziani; ma volendo poscia tornarsene in Francia, per apparecchiarsi all'impresa di Napali, e tulli essendo stanchi della lunga guerra e spaventati dai progressi formidabili del Turco, coli'intervento del pontefice Niccolò V tenero della quiete d'Italia, si trattò di pace, e nell'aprile del 1454 fu conchiusa a Venezia tra i Fiorentini, il duca fl i Veneziani; Alfonso oppose in principio qualche difficoltà, poi la ratificò anch'egli per venticinque anni.
      La presa di Costantinopoli e di tutta la Grecia per le armi di Maometto II nel 1453 avea colpito di terrore tulli i principi cristiani; il pontefice, che invano aveali scongiurati a Unà crociala, gridava loro a tutta possa unione e concordia per amore dell'Italia, e la paura, non il desiderio di risparmiare il sangue dei popoli, fece loro posar le armi. La pace fu confermata con parentadi e con doppie nozze tra il duca Sforza ed il re Alfonso, il quale però acquistò diritto di sovranità sullo sialo di Piombino, e ritenne l'isola del Giglio e Castiglione della Pescaia che aveva conquistata colle armi.
      Tornala la quiete in Italia, le rimasero a piangere i danni paliti, e quelli che tuttavia le facevano patire gli ambiziosi capitani venturieri che, avvezzi ad ingrassare nelle sventure dei popoli, maledicevano alla pace, e dove non erano guerre ve le venivano di qualche me do accendendo. Negli accordi fermati tra il duca, i Veneziani e i Fiorentini erasi fatto luogo anche ai Lucchesi; ma non per questo si potettero stornare le insidie dei loro acerrimi nemici; i Fiorentini , e Cosimo più di loro, si morivano di voglia d'aver Lucca, e ad onta dei giuramenti di amicizia, tentarono d'im-padronirsene a tradimento; ma i Lucchesi, senza farne rumore, presero siffatte precauzioni che il vituperevole disegno andò fallito.
      Anni 1457 dell'E. V. — Nel 1457 moriva in Firenze Neri Capponi, il quale colla sua autorità é colla sua riputazione opponeva tuttavia un forte ostacolo alla potenza di Cosimo, e cui di gran tratto soprastava per prudenza politica e per vero


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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