Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo quinto- 151
      accordatosi finalmente con Alfonso d' Aragona, che aveva conquistato il regno di Napoli, rientrò dopo nove anni d'assenza a Roma.
      Anni 1444 dell'E. V.—Nel 1444 ricominciò la guerra in Italia, ed anche i Fiorentini, in lega coi Veneziani e pregati dai Bolognesi, ebbero a mandar nuovi soccorsi di moneta e di milizie al conte Francesco Sforza, il quale, azzuffatosi con Francesco Piccinino figlio di Niccolò,.Teselo prigioniero colla maggior parte dei capitani pontificii. Questa rotta, e la morte di Niccolò Piccinino persuasero alla pace. Itidi a poco fini la vita anche Filippo Maria Visconti duca di Milano, strumento di fatali guerre all'Italia in vita, cagione di nuove e più aspre guerre anche in morte, poiché, dopo aver promessa la successione de' suoi stati allo Sforza suo genero e al figliuolo, avevane fatto erede Alfonso re di Napoli.
      Per tutto il tempo che era durata la guerra col duca sapevàsi che i fuorusciti fiorentini aveanlo istigalo ad inquietar Firenze, e sapevasi che buon numero di essi avea combattuto nell'esercito nemico; ora, quietale pel momento le cose, la fazione medicea pensò a vie meglio consolidare la sua autorità e a fiaccar l'insolenza dei suoi avversarj ; la signoria fiorentina, quella che sedeva nel maggio del 1443, fecesi dare dai consigli la podestà dittatoriale con balla di dugentocinquant a cittadini , scelti tutti dalla fazione dominante, e questo magistrato arbitrario, ristrinse il numero di coloro che potessero entrar nella signoria, prorogò il bando di coloro che già erano stati esiliati nel 1434, altri ne condannò senza forma di processo , tolse gli onori a molte famiglie sospette, e ridusse il governo in mano di quelli oligarchi che lo avevano usurpato.
      I Milanesi per la morie del duca si preparavano a costituirsi in repubblica ; altre città, non volendo sottostare a Milano, o si ressero a comune, come Novara, Como e Alessandria, o si dettero, come Lodi e Piacenza, ai Veneziani, i quali, credendosi ora arbitri di tutta la Lombardia, deridevano i Milanesi venuti a Venezia a (radar della pace , e colle armi avevano invaso il ducato. Ma il duca di Savoia lo voleva, ma Alfonso di Napoli pretendevalo , e già viLjOOQle


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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