Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

Pagina (147/378)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      capitolo quinto. ' 147
      grati negli onori e nei diritti. Poi si pensò a consolidare il nuovo stato, togliendo via dalle bor.-e tutti i nomi sospetti di parzialità pegli Albizzi, e vi si sostituirono quelli dei partigiani de' Medici ; si scelsero con più rigore i giudici criminali, si statuì che.i banditi non potessero rientrare.in patria, anche Unita la pena, se nello squittinio della signoria col collegio dei buonomini, non avessero ottenuto trenlaquattro voli favorevoli sopra trenlasetle. Per assicurarsi viepiù della signoria, il partito dei Medici volle che l'elezione dei signori non si facesse più a sorte, ma che ogni due mesi gli accoppiatori ( i moderni elettori ), i segretarj dello squittinio e la vecchia signoria componessero uelle borse la futura Signoria. E per tenere in timore i cittadini fu dala agli Otto di guardia piena balìa sulla vita e sui beni di chiunque osasse novità contro lo stato,. o movesse perfino parola sospetta. Si vietò corrispondere cogli sbandisi, di riceverne lettere, e si aggravarono d'imposte gli avversi al governo ; questi erano pretti preludi di dispotismo, ricordavano le proscrizioni di Ottavio e di Siila.
      Anni 1436 dell'E. V.—Il duca di Milano per mille modi significava il suo mal animo rispetto ai Fiorentini, e i fuorusciti lo istigavano a portar le armi nel loro territorio; vuoisi perfino eh' e' tentasse di avere in mano il pontefice, ma la congiura fu scoperta e il disegno sventato. II duca di Ferrara s'intromise tra la repubblica e il signor milanese per far la pace, e fu fatta; ma durò poco, perchè dispiacque al -— duca la lega dei Fiorentini coi Genovesi e coi Veneziani, e il Piccinino suo condottiero, solto velo di recarsi nel re-< gno di Napoli, si portò sul Lucchese e minacciò il contado della repubblica dal lato di Pisa. I Fiorentini non stettero a vedere , e capitanati ora da Francesco Sforza, lo ruppero a Barga e lo ricacciarono in Lombardia; così Lucca, la quale aveva ricevuto Niccolò Piccinino come amico, fu segno alle vendette della repubblica e alle ambizioni di Cosimo , «ha ad ogni costo voleva farla sua.
      Anni 1437 dell'E. V, — Infatti nella primavera del 1437 lo Sforza guastò tutto il territorio dei Lucchesi, tolse loro,
      l


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

Pagina (147/378)






Albizzi Medici Unita Medici Signoria Otto Ottavio Siila Milano Fiorentini Ferrara Fiorentini Genovesi Veneziani Piccinino Napoli Lucchese Pisa Fiorentini Francesco Sforza Barga Lombardia Lucca Niccolò Piccinino Cosimo Sforza Lucchesi