Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo quarto. 143
      rolla, perchè Niccolò Piccinino, agli stipendi del Visconti, aveva audacemente guadalo il Serchio in soccorso dei Lucchesi e assalito il campo con forze superiori; tutta la città di Firenze rimase sbalordita a questa notizia, e siccome non lutti i cittadini aveano visto di buon occhio l'impresa, s' udirono da ogni parte vociferazioni contro Rinaldo degli Albizzi che I' aveva consigliala, contro i commissarj che s' erano lasciali corrompere , contro quanti vi avevano avuto mano '. Le zuffe, le rappresaglie, le ingiurie continuarono fino al 1433, essendosi i Fiorentini collegali co' Veneziani e il Visconti coi Senesi, coi Genovesi e coi Lucchesi, finché per stanchezza scesero agli accordi e si restituirono scambievolmente gli acquisti fattiGli odii che s' erano suscitati in Firenze per questa guerra, in cui la Repubblica avea raccolto gravi danni e nissun onore, cupamente ribollivano ; gli Albizzi capi della fazione dei grandi erano venuti in dispetto al popolo, e per la stessa cagione il primogenito di Giovanni de' Medici cresceva nella pubblica opinione, come quegli cbe a seconda dei dettati paterni si governava, e colle liberalità , coi benefizi d'ogni maniera guadagnavasi l'amore dell' universale Questa popolarità dispiaceva più che agli altri a Rinaldo degli Albizzi, il quale avrebbe voluto subito affrontare il nimico e rovinarlo per far prova di salvar sè ; ma ne lo dissuadeva sempre Niccolò da Uzzano, il quale, sebben fosse avverso alla fazione medicea di cui avea trapelalo la voglia
      ' In questo tempo si permesse agli Ebrei di stabilirsi in Firenze con facoltà di prestar denaro, pigliando al più quattro denari per lira. liei i495 furono caccimi, e si trovò che in 5o anni aveano guadagnato 49 milioni, 792,555 fiorini, 7 grossi e 7 denari. E notisi che furono chiamati perchè in Firenze i cristiani strozzavano senza pietà !
      • Bel febbiaio di quest' anno, quantunque la repubblica fosse angustiata dalle guerre, la signoria di Firenze si volse ad Ostagio da Polenta signore di Rimini per far prova di restituire alta patria le ceneri di Sante Alighieri. Vedi il documento, e quant* altro è scritto sul divino poeta, nella nostra Illustrazione delta Chiesa e Convento di Santa Croce. Firenze i8'j5 — presso Molini.
      3 In quest'anno Cosimo fa edificare col disegno di Hichelozzo Hi-chaloiii il suo palagio in Via Larga, conosciuto oggi sotto nome di palazzo Riccardi, che lo acquistò e lo ampliò nel t65g.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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