Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč

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      capitolo quarto. 137
      insignorirsi anche di tutta Italia, non movesse una terribile guerra ai Fiorentini. La morte di costui, troncandogli il volo alle vittorie in sul pių bello e negandogliene il frutto, calmō le ansie di Firenze, cui sovrastava grandissimo pericolo, non minore forse di quello che la minacciava nel 1328, quando la morte colse Castruccio.
      Neil' ultimo moto popolare erano stati presi molti provvedimenti dal comune fiorentino ', scrivendo pių migliaia di armali fedeli, divisi per gonfaloni, cacciando in esiglio e uccidendo parecchi popolani, e fortificando il contado, con dispiacere di coloro cbe pensavano non esser ben governata quella repubblica la quale di tanta violenza di modi abbisognasse ; laonde , in mezzo alle continue vociferazioni, si tornava alle minaccie, alle congiure e ai bandi ; e coloro che perdevano il benefėzio della patria, usavano tutte le vie, tentavano ogni fortuna per riacquistarlo ; e quantunque non riuscissero nella impresa temeraria, e spesso colla vita pagassero la pena dell' ardimento, pure lasciavano semi funesti di commozioni e di vendetta-
      Anni 1399 dell' E. V. — Vuoisi ora narrare come accostandosi la fine del secolo XIV, alle fazioni e agli scandali che quelle sogliono sempre partorire, succedessero in Fi-reuze certe dimostrazioni di zelo religioso, e processioni, e penitenze di infinita turba di uomini, che dicevansi penitenti bianchi, e si battevano, e da una cittā all'altra trapassavano , seguendo l'insegna d' un crocifėsso , non senza sospetto dei governanti, i quali a vedere una folla cosė disordinata sparpagliarsi pelle loro cittā si mettevano in guardia ; e sappiamo che nč il pontefice li volle in Roma, nč il duca di Milano su tutto il suo territorio. E veramente fu detto che il contagio, il quale infuriō in questo anno 1399 per la cittā , avesse causa o alimento in questa riunione di uomini diversi, mal vestiti, mal pasciuti e poco lindi del corpo.
      A questa sventura s'aggiunsero, mentre tuttavia durava, come dicemmo, la guerra col duca di Milano, le pratiche scellerata dei fuorusciti fiorentini con alcuni di dentro, che volevano dare a quel duca la Repubblica ; ma per buona ventura la cosa si seppe, e i capi furono dichiarati ribelli e ammoniti, e molli del popolo con loro.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisč
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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