Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      \capitolo siconso. 99
      Anni 1320 delI'E. V. — Castruccio cominciava subito a rivelarsi per ardimentosi disegai e per imprese non meno arrischiate; avendo sapnto che papa Giovanni XXII e re Roberto meditavano di far venir di Francia in Lombardia Filippo di Valois per contrastare ai Visconti di Milano e ai collegati ghibellini, e che i Fiorentini coi Sanesi e i Bolognesi spalleggiavano questi disegni e queste imprese, con numerose masnade di cavalli, ruppe la pace col comune di Firenze, e senta alcuna disfida, come fino allora erasi usato con lodevole cortesia, eorse coi Pisani fino ad Empoli, guastando terre, abbruciando campagne e commettendo ogni maniera di danni ; l'anno appresso recò poi in sua mano parecchie castella della Garfagnana e della Lunigiana, e sconvolse cosi tatti i disegni dei Guelfi- Non potettero stare i Fiorentini che non volessero vendicarsi, e sapendo Castruccio all'assedio di Genova con quei della lega ghibellina, cavalcarono sul contado di Lucca e vi fecero correrie e taglieggiamenti. Castruccio si staccò da Genova e mosse difilato a tener petto ai Fiorentini, i quali, se non ebbero ardimento di appiccar la battaglia, poterono vantarsi di aver liberato Genova da una terribile tempesta.
      In questo tempo, tanta era la paura dei fatti che avve- ' Olivano fuora, si pensò in Firenze a riformar lo stato; eoloro cne non erano al timone della cosa pubblica avevano sempre materia di lamenti, e il più delle volte ingiusti; le accuse erano continue di imprevidenza e di lentezza; il perchè si crearono dodici buonomini popolani, due per sesto, i quali dovessero consigliare i priori e intervenire in ogni grave deliherazione. Cessata in quest'anno (1321) la signorìa di re Roberto, la città tornò a reggersi da sè stessa, e pel gran timore che aveva di Castruccio stavasi in apparente concordia, e scriveva milizie e muniva le terre più esposte all'ira e alle violenze di chi minacciavala con tanta pertinacia.
      Anni 1323 dell'E. V. — La baldanza di questo acerrimo nemico dei Guelfi cresceva per la costante prosperità delle ventare; avea Castruccio per trattati fatta tregua coi Pistoiesi, i quali, stanchi dei continui insulti che pativano, dappoiché il castello di Seravalle era in sua mano, gli aveanoLjOOQle


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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