Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo secondo.
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      gli scandali e le uccisioni continuarono, tutta la città si divise da capo, e fu posta dal cardinale adiralo 1 sotto l'interdetto, per la qual cosa la confusione si fece maggiore-
      Anni 1301 dell' E. V— La parte bianca per le ricchezze e per le aderenze dei Cerchi cresceva in rigoglio, e distendeva la sua autorità sopra Firenze e sopra Pistoia, dove , invece di sedare i tumulti, assaliva i Neri, ne spiantava le case, li costringeva a cercarsi un ricovero fuori. Firenze era tulta in armi; le leggi si vincevano dalla violenza dei potenti, i Bianchi prevalevano sui magistrati e sul popolo ; il perchè i Neri, per provvedere alle cose loro, mandarono nuovi ambasciatori al papa, affinchè riconducesse ad ogni modo la quiete nella città. Parve allora a Bonifazio che non fosse da perder tempo, ed avendo già chiamato di Francia Carlo di Yalois fratello di Filippo il Bello per togliere la Sicilia a Federigo, lo mandò a Firenze per riformarvi lo stalo, dandogli il titolo apparente di paeifìcatore e segrete istruzioni di farvi prevalere la parte nera.
      Giunse Carlo in Firenze con ottocento cavalli, onorato di palii e di armeggiamenti, e con malizioso concerto lo seguitò gente armata da Lucca, da Perugia e da Siena ; visitò la signoria, e per un suo messo dichiarò che il sangue reale di Francia era venuto in Toscana per metter pace nella parte di Santa Chiesa e per grande amore che portava alla città, e tosto cominciò a darne prova col voler danari per forza dal comune; ma risposero i signori al messo che desideravano agio a pronunciarsi, imperciocché, essendo grande la novità, non voleano deliberare senza il consentimento dei loro concittadini. Quasi nello stesso tempo Corso Donati ricomparve a Firenze in armi, sforzandone le porte con molti fuorusciti ; corse a schiuder le carceri, e ingrossalo di una vile ciurmaglia, licenziò dal palazzo i priori e il gonfaloniere, elesse potestà messer Cante Gabbrielli d'Agob-bio, assalì i Bianchi, ne saccheggiò le case ed i fondachi per sei giorni, e commise mille altre violenze, nefandità ed
      > Raccontali che gli fosse scoccata una saetta in una ftnestia del yestmtD dorè abitava; allora andò a stareOltrarno nelle cas e dei Moni-


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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