Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      78 storia della toscanasto tempo Giano era stato eletto de'priori, e poiché in lui e nei suoi compagni, per In costituzione del 1282, stava il diritto di riformare le leggi, se 1' interesse del comune lo esigeva, d' accordo col podestà e col capitano del popolo dettero mano a una riforma per la quale fosse infrenata la potenza dei nobili; nè questi poterono opporvisi poiché di troppo la potenza dei popolani soverchiava la loro. Fu dunque stanziato che i priori si eleggessero fra quegli, ascritti alle arti, i quali di fatto le esercitassero, non bastando piti di avere il nome descritto nelle matricole; cosi i grandi furono esclusi dalla prima magistratura. Riforma più importante fu la creazione d' un Gonfaloniere di giustizia che doveva essere eletto a maggiorità di voci da' priori fra dodici cittadini popolani, scelti sempre due per sostici ; anche questo ufficio non poteva durar più di due mesi, e I' elezione doveva farsi in modo che ogni sesto avesse dato nell'anno il suo gonfaloniere, e che dalla stessa famiglia non uscissero al tempo stesso un priore e un gonfaloniere. Aveva questo magistrato un gonfalone o stendardo coli'arme, del popolo, figurata in una croce rossa in campo bianco, e avea mille fanti armati, i quali dovevano esser pronti ad ogni cenno in piazza o dove più lo richiedessero i bisogni della repubblica. Si pubblicarono nel medesimo tempo altre leggi, che si dissero ordinamenti di giustizia , tendenti tutte a deprimere i nobili, e severissime contro i potenti che osassero fare oltraggio ai popolani; stabilivasi in questi or-
      fatto popolano, usò di occultarla con iregi d'oro. Si ha così facile spiegazione di questi versi di Dante:
      Ciascun che della bella insegna portaDel gran Barone, il cui nome e il cui pregio La festa di Tommaso riconforta, Da esso ebbe milizia e privilegio; Avvegnaché col popol si rauni Oggi colui che la fascia col fregio.
      Pakad. Canto XVI.
      Avvertasi che in questi versi si allude anche alla costumanza già notata di cantar le lodi di Ugo nella chiesa di Badia di Firenze il giorno di S. Tommaso.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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