Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč

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      giori ', le quali, unite in corporazioni, dovevano aver parie nel governo ed esser rappresentate da consoli; quando i potenti volessero far ingiuria o danno al popolo e impedir la giustizia doveano ragunarsi queste corporazioni sotto i loro gonfaloni e correre a difenderlo. Ogni console avea tribunale per farvi ragione a tutti quelli che erano ascritti a quell' arte che egli rappresentava ; e ai consoli e alle arti stava sopra un magistrato principale, scelto nel!' arte dei giudici, che si chiamava il Proconsolo, e che, dopo i primi rappresentanti della repubblica, godeva posto secondo di onore.
      Da queste sette arti maggiori, cosi appellate perchč pił onorifiche, dipendevano le altre arti che si dissero minori, e che aon ebbero rappresentanza o privilegio di consoliPer questi ordinamenti s'addoppiarono le inquietudini ai Ghibellini, cui pareva che i trentasei andassero troppo ai versi del popolo e dei Guelfi rimasti in Firenze. Il conte Guido Novello, sospettando che non si tentassero novitą di maggior rilievo, e veggendo crescere dalla sua parte il malcontento, dall'altra l'ardire , richiese di aiuti la lega ghibellina per sostenersi e per distruggere, se si poteva , i nuovi ordinamenti; ma, venute le milizie delle cittą colle* gate, fu d'uopo, per mantenerle, levare un grosso balzello. All' imprudente imposta risposero con un rifiuto i trentasei, e gli Uberti, i Fifanti, gli Scolari, i Lamberti e quanti erano caporioni dei Ghibellini, uscirono in arme per cacciarli d'ufficio, per far novitą nei magistrati e per gasti-gare il popolo; ma questi accorse subito ai suoi gonfaloni, e armato, sotto la condotta dei consoli delle arti, dei trentasei e di Giovanni Soldanieri ghibellino e ora traditore alla
      1 Le arti che erano delle maggiori furono sette: dei giudici e notai; dei mercanti di Calimala, che faceano commercio di pjnni francesi; dei cambiatori, dei medici e speziali; dell'are della lana; dei Setaioli; dei pelliciai e vaiai.
      J he arti minori furono per allori cinque; crebbero poi fino a quattordici e si dissero: dei beccai; dei calzolai; de3 labbri; de1 cuoiai e caligai; de1 maestri d'ascia; de'vinattieri; de'fornai; degli oliandoli; dei linaiuoli; dei chiavaioli; de'corazzieri e spadai; de'correggia!; de' le-gnaioli, e degli albergatori.


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisč
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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