Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      6'2 storia della toscanadopo aver combattalo come un leone, trovò morte nel più aspro della zuffa \ La schiera dei Guelfi fuoruscili, capitanata dal conte Guido Guerra e da Forese degli Adimari, pugnò per Carlo con quel furore che ispira il desiderio della patria, e n' ebbe laudi vere dallo stesso Manfredi. Carlo disonorò la vittoria con disoneste scelleraggini, con rapine, con ogni più bestiale crudeltà. Se l'ira cieca e stolta di parte non avesse a Guelfi e a Ghibellini ottenebrato 1' intelletto, avrebbono dovuto avvedersi quanto meglio sarebbe stato per loro di vivere in concordia e di stringersi lutti in un solo pensiero di chiudere il varco agli estrani.
      La battaglia di Benevento sbigottì i Ghibellini di tutta Italia, crebbe grandemente ai Guelfi 1' ardire. Il popolo di Firenze, sapendo che i fuoruscili rumoreggiavano ai confini, e ehe già s' erano tolte in mano più castella, cominciava a mormorare e a dolersi delle gravi imposte che faceagli sostenere il conte Guido Novello per la guerra ; e i reggitori ghibellini a fine di contentarlo e di non veder da capo le discordie civili, che nelle circostanze attuali sarebbero riuscite fatali alla loro parte, si studiarono di pensare qualche provvedimento; in questo proposito chiamarono da Bologna, col titolo di podestà due frati Gaudenti 4 i quali faceano professione di tor via le inimicizie, e a costoro, guelfo uno, ghibellino l'altro, dettero Facoltà di riformare lo stalo e di provvedere al bene e alla concordia della repubblica. Elessero i frati trentasei ciltadini dei più specchiati tra i nobili e gli artigiani, i quali doveano consigliarli e provvedere alle spese della città. Questi consiglieri, che appartennero anch'essi alla fazione guelfa e ghibellina, tra gli altri savi ordinamenti, statuirono che il popolo, come quello che era dedito tutto al commercio, fosse distinto in selle arti mag-
      1 Dante parla della sua morte nel Canto Iti del Purgatorio eoa bellissimi Tersi, pieni d' una patetica mestizia.
      2 Pare che l'ordine dei frati Gaudenti cominciasse in Bologna nel 1261; si proponevano di difender le vedove, gli orfani, e a modo di altri ordini religiosi, di ristabilir la pace. Vestivano abito bianco e mantello bigio ; aveano per arme una croce vermiglia sormontata da due stelle in campo bianco.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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