Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč

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      capitolo primo- [59
      trepidavasi di veder gingnere i vincitori, e commettere nell'insolenza del trionfo orribili vendette sulla sventurata Firenze. Ottenebrato ogni lume dell' intelletto, non osarono i Guelfi difendersi, e nove giorni dopo la rotta fatale andarono volontariamente colle loro famiglie a chiedere un rifugio a Lucca, sola cittą che fosse rimasta fedele alla loro parte; Prato, Pistoia , Volterra seguitarono la fortuna dei vincitori, e cacciarono via i pochi Guelfi che v' erano rimasti.
      Cosi fu schiacciato, dopo dieci anni di laudevoli fatti e di splendide azioni, il reggimento democratico in Firenze. I Ghibellini vi riposero il piede, infiammali dal desiderio della vendetta, e non potendo disfogar l'ira contro i fratelli, ne distrussero i savi ordinamenti, ne spiantarono le case, ne violarono i sepolcri ; i beni dei Guelfi furono confiscali, la cittą cadde sotto il dominio dei nobili che reggevanla a nome del re Manfredi, e fu eletto potestą per due anni il conte Guido Novello , e il conte Giordano capitano di guerra '.
      Dovendo poi il conte Giordano abbandonar la Toscana per Napoli, i Ghibellini convocarono un gran parlamento nella terra d'Empoli per avvisare ai modi di assicurar per sempre la superioritą alla loro parte ; vi accorsero i Pisani, i Senesi, gli Aretini e quanti erano Ghibellini delle cittą maggiori della Toscana; e perchč tutti covavano odio mortale contro Firenze, sia che ne avessero ricevuto qualche torto, sia che la sua crescente potenza li tenesse in continua gelosia , proposero che la fosse disfatta, siccome quella che era stala sempre, e poteva esserlo ancora, centro pauroso e funesto dei Guelfi aborriti. Quasi tutto il congresso aderģ alla barbara proposta, ma sorse in mezzo Farinata, e con parole piene di generositą protestņ ad alta voce eh' ei non era ito incontro a tanti pericoli per consumar la mina della sua patria, ma sģ per vivervi dentro onoratamente, e che la difenderebbe con tutto il suo sangue finché gli durasse la vita. I Ghibellini, conoscendo il valore e la grande fama che avea questo capo ghibellino fra' suoi, non osarono opporglisi, e Firenze debbe all' onorevole cittadino se le belle torri e i severi suoi monumenti non giacquero am-
      I II conte Guitto Novello fu dei conti Guidi e cugino del conte Guido Guerra; era ghibellino il primo, guelfo il secondo.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisč
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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