Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo primo- [45
      Anni 124$ dell' E. V. — In Firenze le due fazioni si agitavano, ma vi prevaleva la guelfa ; Federigo veniva senza posa eccitando i caporioni ghibellini, e specialmente gli Uberli, e mandava come vicario imperiale il suo figliuolo Federigo, re d' Antiochia, con una mano di cavalieri tedeschi, perchè i moli ghibellini avessero uno stimolo e un appoggio.
      II fuoco della guerra civile che covava sotto ceneri insidiose , per questi incitamenti scoppiò con più rabbia che mai ; fino ad ora i soli nobili per antico dispetto e per odio di parie s'erano azzuffati fra loro, il popolo serbavasi il più delle volte indifferente, e parea sentire il bisogno di starsi unito per il bene' del comune ; ma i capi ghibellini e guelfi tanto fecero colle promesse e colle persuasioni, che anche la gente mezzana si parti, e per questa bandiera o per quella si dette a combattere. Era un aspro menar di mani in ogni luogo della città, il sangue invogliava al sangue ; le case degli Uberli, che sorgevano là dove più tardi si distese la piazza della Signoria, erano centro principale dei Ghibellini; centri minori erano quelle dei Tedaldi, dei Callani, dei Sol-danieri, dei Caponsacchi, dei Giuochi, degli Elisei ; alle case dei Donali, degli Adimari, dei Pazzi, dei Visdomini, dei Buondelmonli, dei Cavalcanti faceano capo i Guelfi ; e tutte le case erano asserragliate e munite di sbarre, piene di armi da offesa e da difesa. In un ultimo sforzo disperato i Ghibellini assalirono ad un tempo tulli i centri dei Guelfi e li rovesciarono ; riannodatisi i vinti presso San Piero Scherag-gio, chiesa che sorgea dove è oggi la via che divide dal Palazzo vecchio il bel portico degli Uffizi, fecero prodigi di valore, ma sopraffatti dal numero e dal soccorso inaspettato delle corazze tedesche, abbandonarono crucciosamente la città, ripararono alle loro castella e per diverse terre del contado, risoluti di cogliere la prima occasione per vendicarsi.
      Nella ebbrezza della vittoria i Ghibellini si condussero disonestamente; rumarono le case dei vinti, adeguarono al suolo più torri, meditarono per fino di rovesciare il bel lem-pio di San Giovanni, perchè usavano i Guelfi tenervi le loro adunanze, e avrebbero mandalo ad effetto il reo disegno, se la torre detta del Guardamorto, cbe voleano farvi cader so-
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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