Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      capitolo primo- [43
      giare gli Uberli, volgendo in animo di crescere in forze la parte imperiale in Toscana
      Anni 1220 dell' E. V. — Di quello che abbiamo detto ci dà prova la guerra accesa fra il comune fiorentino e quello di Pisa nel 1220; sia pur vero o no il frivolo motivo di que*-sta rottura 3, sia piuttosto che gli animi fossero già grossi per gelosia di potenza e di commerci, sia perchè le ire di parte vi si aggiungessero, i Pisani confiscarono a un tratto per rappresaglia quante erano merci dei Fiorentini nella loro città, intendendo a ferirli nella parte più vitale ; i Fiorentini, per vendicare I' onta più che il danno patito, dettero loro un' aspra battaglia a Castel-del-Bosco, ne fecero prigioni mille trecento, e molti ne uccisero. Inorgogliti della vittoria poc' anni dopo mossero le armi contro Pistoia, perchè infestava Montemurlo ; le taglieggiarono il territorio circostante e vollero distrutto Carmignano; fabbricarono poi la rocca dell' Incisa in Valdarno per tenere in freno i nobili di quel contado e per serbarsi aperta la via ad Arezzo.
      Eppure non si pretermettevano, in mezzo a tanto trambusto di guerre e di discordie, gli ordinamenti interni, le opere di pubblico adornamento ; nel 1218 essendo potestà Otto da Mandella milanese, si fece il comune giurar obbedienza da tutto il contado, si giltarono le fondamenta di un altro ponte sull' Arno, che si disse alla Carraia, e che dopo due anni apparve compiuto. Un terzo ponte si fabbricò nel 1237, e fu chiamalo a Rubaconte dal nome del podestà, che ne gitlò la prima pietra.
      Anni 1230 dell'E. V. — Nel 1230 ricominciò la guerra co' Senesi, perchè questi, in onta al trattato di pace , aveano
      1 Vuoisi cbe nel i»i6 1' arte della seta fosse condotta dall'Asia in Firenze da uno della famiglia Capponi.
      * Alla incoronazione dell'imperator Federigo li in Roma erano in-terrenuti gli ambasciatori fiorentini e quelli di Pisa fra gli altri. Un cardinale romano convitò i primi, e promise a uno di loro un cane cbe eragli piaciuto ; ugual promessa fece il giorno dopo a uno degli ambasciatori pisani, e glielo dette ; quindi male parole e colpi fra gli ambasciatori; quindi la guerra. Così il Malispini.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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