Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč

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      34 storia della toscanapero giurare di riconoscere la libertą delle cittą lombarde e di rinunciare alle regalie, rimanendo all' impero il solo alto dominio; il che presto andņ in disuso.
      Anni 1153 dell'E. V. — Non aderirono alla lega lombarda, nč fruirono perciņ dei benefizi della pace di Costanza le cittą della Toscana, e come se non avessero occhi per vedere i funesti risultamenti di quelle discordie, durarono sempre a farsi guerra fra loro. Lucca, Siena, Pistoja, Genova e i conti Guidi si accapigliarono con Pisa, che parteggiarne sempre pegl' imperatori 1, era collegata con Firenze e con Prato. Federigo, che a ritroso aveala data vinta alle cittą lombarde, vedea con dispetto il parteggiare delle cittą toscane , e forse pensava di valersi di queste per ristorare l'avversa fortuna. In questo concetto mandava Cristiano, arcivescovo di Magonza e Cancellier dell'impero, col titolo di suo vicario in Toscana, raccomandavagli di comporla in pace, di adoperarsi-fi suo vantaggio; ma i modi aspri di costui, e lo aver violalo il sacro diritto delle genti, imprigionando a Lucca i consoli di Pisa e di Firenze che protestavano con tutta la dignitą contro i suoi atti e contro le sue arroganti pretese, mossero a sdegno le due cittą amiche, le quali colle armi si fecero render conto dell' insulto. Stettero peli' arcivescovo Siena, Pistoja, Lucca e non pochi signori dell'Umbria, della Romagna e della Toscana, e cavalcarono e dettero al sacco e alle fiamme parecchie terre del contado fiorentino; i Pisani accorsero in aiuto dei loro alleati, ricondussero la guerra su quel di Lucca, vi combatterono \irilmente e vi colsero lina bella vittoria. L'arcivescovo allora, mutato Consiglio, volse altrove la rabbia e lasciņ la Toscana. Lottando in questo modo contro le pretese imperiali, poterono i comuni mantenere il diritto contrastato sempre di •arsi da sč, di fare statuti, di non esser tratti in
      > moltissimi i privilegi che Feleriro imperatore dette ai . T.el i ifia concedette loro la metą di Pai ermo, Messina, Salerno coi loro territori c porti; altri privilegi concedette loro nel ^Bfeofom. Arrigo \ I, confermņ loro i privilegi del padre, mpliņ infinitamente.


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisč
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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