Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      26 storia della toscanade'benefizi ecclesiastici; la devozione dei popoli avea largamente in Italia e in Europa dolalo la Chiesa di ricchezze; e gl' imperatori, che videro poi con occhio geloso quest' accrescimento di potenza nei pontefici, si studiavano di carpirle , di sfruttarle, vendendo ai loro vassalli vescovadi, abbazie ed ogni maniera di dignità con indegnissim» abuso I pontefici gridavano allo Beandolo , gli uomini onesti erano indignati, ma gl' imperatori non cessavano dall' inverecondo mercato ; in questo tempo sali sul trono di San Pietro Gregorio VII, nato in Toscana 1, il quale, per finirla, vielò rigorosamente ai laici ogni investitura ecclesiastica, scomunicò i recalcitranti alla sua volontà, e scrisse ad Arrigo IV che andasse subito a Roma per rendergli conto delle sue azioni.
      La lotta allora si fece asprissima ; la Germania fu insanguinala dalle fazioni, l'Italia si divise seguitando le parti di Arrigo o del pontefice ; molte città della Toscana si sottrassero all' obbedienza di Matilde; sola Firenze chiuse generosamente le porte in faccia all' esercito dello sdegnato imperatore.
      Qui vediamo dunque città toscane che si sottraggono all' impero e all' obbedienza di Matilde, manifestando con questo fallo di obbedire per la prima volta a una volontà propria; vediamo Firenze prender parte per la contessa, e anche in questo proposito non è difficile accorgersi che il popolo avesse il sentimento della sua forza, tutte le volte che osava affrontare le ire imperiali. E veramente può dirsi che fino dal 1052, quando Bonifazio III venne a morte, le città della Toscana aveano cominciato a gustar le primizie della loro indipendenza, quantunque l'alto dominio dell'Impero non potesse dirsi abrogato.
      Durò tre mesi 1' assedio della città di Firenze ; si drle-
      I Nel 106; levossi il popolo di Firenze a tumulto coatro il suo ve-scoro, accasato di aver compro il pallia \ un monaco di Vallombrosa si offerì di dimostrarne la reità colla prova del fuoco: batbara usanza., che dicerasi empiamente Giudizio del Dio. Il vescoro fu deposto dalla sua dignità perchè vuoisi che il monaco passasse illeso attraverso le fianme.
      * Nacque a Sovana, e vuoisi che fosse della famiglia Aldobramlesrtii; alni sostengono eh'e* fosse figliuolo d'un povero falegname.


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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