Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      storia della toscanatìzio, e che l'adulazione dei contemporanei, al solito, tramandasse l'errore nei posteri.
      Morto Carlo Magno, spezzato il grande impero fra i deboli suoi successori, deposto nell' 887 il debolissimo Carlo il Grosso, l'Italia pareva aver riacquistato il diritto di darsi un re ; i pretendenti forestieri e nazionali non mancavano, e più gagliardamente di tutti se la contrastarono Berengario duca del Friuli e Guido duca di Spoleti, potentemente spalleggiati dai feudalarj italiani, fra i quali era validissimo per ricchezze e per astuzia un Adalberto II marchese di Toscana e figlio di un Bonifazio conte di Lucca. Le discordie, )e gelosie, le ambizioni allora, come sempre, riuscirono fatali agi' Italiani. L'Italia perdette la speranza della sua indipendenza , e cadde sotto il domipio dei Borgognoni con Rodolfo, dei Provenzali con Ugo, poi dei Tedeschi con gli Ottoni.
      Continuava intanto la Toscana sotto il reggimento dei duchi e dei marchesi; e quantunque poco siaci dato di sapere intorno a quei tempi ravvolti di tenebre, è pur facile indovinare qual fosse la condizione del popolo, se si considera che gì' Italiani erano i vinti, che i vincitori erano barbari e forti, nè dai fatti pareva che se ne dimenticassero. La indole stessa dei vincitori ostò all' affratellamento loro coi vinti, imperciocché non può esservi simpatia fra due caratteri opposti; da un lato era acntezza d'ingegno , sensibilità, illustri tradizioni, odio veemente, alimentato e cresciuto per insulti sempre nuovi; dall'altro mente ottusa e grossolana, prepotenza brutale, avarizia , ingordigia, orgoglio ; il sentimento della superiorità lottava col sentimento della debolezza, non v' era modo di conciliazione, di convivenza. La forza comandava e non amava ; il vinto obbediva ed odiava, talora anche non obbediva e rivoltavasi-
      Sparve così ogni ordinamento civile ; giustizia e rettitudine , amore e fratellanza disertarono la Toscana e l'Italia; non bastarono gli averi, si volle il sangue , si volle più — si fece oltraggio all'onore delle famiglie, si spezzarono tutti i vincoli di amore, di carità.
      La religione di Cristo predicava la legge di amore, faceva opera assidua di mansuefar gli animi, di tutelare glidii


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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