Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      8 alla gioventù toscanaclie avviene per una legge costante di tutte le mondane vicissitudini.
      Ci è parso talora ben fatto di spargere di parche e brevi riflessioni il nostro racconto, sempre che le si affaccino spontanee alla mente di chi scrive e di chi legge ; seguendo in questo , più che l'esempio di uomini autorevoli, la coscienza della loro opportunità ; nè ce ne sapranno male gli alunni, nè se ne adonteranno i loro dotti istitutori, imperciocché noi non ignoriamo quanto arduo sia l1 officio di questi , quale il debito di quelli; e la nostra moderazione, la nostra sobrietà fia documento certo che non Io abbiamo mai dimenticato.
      Insomma scrivendo della Toscana, ci adopreremo a dimostrare ai giovanetti toscani che i nostri padri ebbero mente poderosa e grande, ebbero anima generosa e braccio gagliardo, e l'una e 1' altro parali a tutte nobili imprese ; che le virtù religiose splendettero in essi non disgiunte dalle virtù cittadine; che fra i trambusti e le ire di parte, se non videro sempre il loro meglio, mostraronsi pur sempre infiammati di nobile carità di patria; che per essa gli averi, gli amici, le cose dilette, il sangue, la vita sacrificarono ; ci studieremo di farli ammirare, di offerirli come modello alla gioventù toscana, affinchè s1 innamori nei begli esempli, di tante virtù faccia documento alla vita, e tutta la spenda a prò e decoro di quella patria eh' ella ebbe comune con essi.
      Se le nostre cure, diletti giovani, abbiano raggiunto il fine cui avevamo inteso , lo diranno i vostri precettori, i vostri padri ; ne sarà giudice il tempo.


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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