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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
larvi dei dolori e delle sofferenze della nostra cliente, nè degli otto mesi trascorsi da lei nel più tremendo supplizio, vedendosi scopo del universale riprovazione ed avendo la coscienza della propria innocenza. No, voi cedereste ad un moto di pietà; ma questa pietà non riabiliterebbe il suo nome innanzi all'Europa che tien fissi gli sguardi sopra di lei. Obliate dunque tutto, ricordatevi solo dell'altezza, dell'imparzialità , della indipendenza della vostra missione. Se l'autorità si ingannò nell'incriminar la principessa, voi non dovete aver ritegno di rilevar quell'errore. Se il di lei scopo fu nobile, essa non dee che pltudire al vostro verdetto. Se nella vostra coscienza troverete che la principessa è innocente, proclamatelo e proclamatelo altamente. Così, soltanto, la riparazione sarà eguale a quello ch'ella ha sofferto ».
Terminata l'arringa del sig. Tarantini, che non ostante i richiami del sig. presidente al regolamento, è stata dall'udienza fragorosamente applaudita, è surto ad arringare il signor Casella nell'interresse del cav. Quattromani.
Il suo discorso pertanto essendo stato interrotto a metà, essendosi la seduta sciolta attesa la tardità dell'ora, ne daremo conto domani quando sarà continuato.
Napoli 5 Settembre 4863.
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La terza tornata si è aperta colla continuazione del discorso dell'onorevole avvocalo Casella, difensore del cav. Quattromani.
L'Oratore dopo aver cercato di far toccar con mano la insussistenza delle imputazioni ond' è oggetto il suo cliente, dopo aver punto per. punto passato a rassegna tutti i più piccoli incidenti de' dibattimenti , dopo aver combattuto tutto che potevano offrire di sospetto i documenti incriminati , e col dire , che fossero opera Iella signora de Medici, e col mettere in
dubbio la interpretazione ottemtane, fa risorgere come vi sia cospirazione nel fatto solo della Titolazione Hi agire, fatto che nella presente causa non si verificò. Quindi, riandando le cospirazioni antiche e gli antichi autori, non trova mai che aleun uomo, afflitto dalla stessa infermità ond* è il cav. Qnatlromani affetto, abbia a quelle cospirazioni preso parte.
Terminato il discorso del signor Casella il presidente prende a riassumere la requisitoria del procurator generale, richiamando tutti i casi dell' accusa; e passa ai riassunto degli argomenti della difesa del signor Quattromani, e della signora princt-pessa Sciarra , incominciando dal discorso dell' avvocato Casella e Mazzetti, a favore del cav. Quattromani, e chiudendo la ssa arringa con quello del cav. L. Tarantini, a favore della signora principessa Sciarra.
Quindi, dopo il riassunto che durò per ben due ore , alle ore S e mezzo ai dettarono le questioni da proporsi alle decisioni de' giurati.
1.« Questione. Gabriele cav. Quattro-mani del fu Girolamo, di 60 anni di Ma-poli, già edile segretario, e poi pensionato del municipio di Napoli, accusato presente, è egli colpevole del reato di cospirazione, per avere negli ultimi mesi dell'anno scorso e ne' principi dell'anno corrente concertato e conchiuso fra più persone associate in setta, la risoluzione di agire, diretta ad intraprendere atti di esecuzione per oggetto di distruggere la forma del governo, eccitare i regnicoli ad armarsi contro i poteri dello stato, suscitare la guerra civile tra i regnicoli medesimi, apportare la devastazione, la strage, i saccheggi in più comuni dello Stato, nello scopo di restaurare il dominio dell' ex-re Francesco II?
Questione. Carolina d' Andrea . de' marchesi di Pescopagane del fa Gennaro, di anni di Napoli, domiciliata in