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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

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a cura di Federico Adamoli

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   la corrispondenza del suo piccolo sacco da viaggio e ordine le fu dato di ritornare in Napoli. La principessa, che credeva di riveder la sera i suoi splendidi saloni del palazzo Barberini, fu rinchiusa in due pio cole camere della questura, e il telegrafo annunziò clamorosamente, che una cospirazione della nobiltà napoletana e romana era stata scoperta.
   I fogli ministeriali affermarono che l'Italia era stata liberata da un gran pericolo. Il sentimento che anima la stampa napoletana non essendo quello della benevolenza e del rispetto per gli accusati, fu detto generalmente senza prove, che la principessa Barberini era colpevole dirigeva nna vasta cospirazione; si trovavano le prove di colpabilità nell'alta posizione, che la principessa aveva occupata presso la regina Maria Sofia, di cui era dama di onore.
   Nella lettera del consultore Michele Roberti, dopo i complimenti d'uso per l'antica corte, si rimarca la seguente frase incriminata. — Noi dobbiamo contare sul Signore per avere la fede e la perseveranza, e mai disertare.
   Questi sono (come ben si vede) dei voti innocenti d'un fedele servitore, che nessun tribunale potrebbe punire. E di fotti il sig. Roberti passeggia per le strade di Napoli, ed alcuno sogna di arrestarlo.
   Le lettere più gravi sono quelle del signor Quattromani date alla principessa Bar beribi in buste sigillate: queste lettere erano scritte in cifra. Ma nulla prova che la principessa ne conosceva il contenuto, e fin oggi la istruzione la più minuziosa non ha potuto dimostrarlo.
   Ecco la traduzione d'un altra lettera trascritta in parte nella sentenza della corte:
   « Ieri il Consiglio si è riunito per ri-» cevere molti fratelli. Aronne, Àbramo e • Adamo hanno pagata la medaglia del loro » grado; voi riceverete miUe franchi per il
   » re, ed il 16 gemttio, giórno di sua na-
   » scita, saranno affissi dei cartelli con te » parole Fica Francesco //.
   Questo è il brano più importante dellà lettera, il resto è insignificante, ed è sa queste prove che la sessione di accusa ha inviata la principessa davanti all' Assisie, ritenendo che il consiglio d'usta setta era il comitato direttore della cospirazióne; che la principessa era conscia di tutti questi atti, poiché ella s'incaricava di pòrtare la corrispondenza a Roma.
   Il processo della principessa Sciarra non potrà aver luogo prima del venturo mese di agosto. L'atto di accusa redatto dal sig. Gianuzzi Savelli, sostituto del procuratore generale, è già stato notificato agli accasati presenti, cioè al signor Quattromani ed alla principessa.
   Si credeva che fosse destinato il terzo circolo di Assisie; e quindi'sarebbe stato il procurator generale. La Francesca che avrebbe sostenuto l'accusa, ma siccome la causa sarà discussa davanti al 'primo circolo preseduto dal commendatore de Nardis, così spetterà al procuratore generale sostituto Giliberti di portar la parola.
   Tutti sono d'accordo a crédere che l'eloquenza del p. ministero sarà messa ad una dura prova con questi puerili documenti di far passare nella coscienza dei ginrati la convinzione che la principessa Sciarra sia colpevole di cospirazione, e così ottenerne un verdetto di condanna.
   Nepoli 4 Settembre 4863.
   PROCESSO SCIARRA-iARBERINI
   La terza tornata, apertasi ieri alle ore 11 a. m., principiò coli'audizione d'un testimone chiamato in virtù de' poteri discrezionali del presidente; ma la sua deposizione offrì poco interesse.
   Fu data quindi lettura d'un altro documento e poscia la parola iu accordata al sig. procuratore generale.