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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

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a cura di Federico Adamoli

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   — 291 —
   orrìbile descrizione Cattagli delle condizioni di queste province, col proposito di discreditare il governo «U1 estero ; noi taciamo dell' essersi essi vaiati per agitare il paese dall'opera de' repubblicani; noi taciamo di questi fotti profondamente vili ed immorali, ma che non sarebbero indiai diretti di cospirazione, per fermarci sopra un indizio di maggior rilievo. (continua)
   V imiPENBENTE
   Napoli 80 Giugno 4865
   II 87 corrente avrà luogo innanzi alla corte d'Àssisie il giudizio della principessa Barberini-Sciarra, che sarà, dicesi, difesa da ano de' più esimi avvocati del nostro foro. 1 nostri magistrati in quest'affare procedono con sapiente lentezza ed hanno avuto ora certo tatto il tempo di studiare la causa dall'arresto, della principessa Barberini.
   Napoli 8 Loglio 4865.
   CRONACA Z FATTI DIVERSI
   — A Torto alcuni giornali, che pretendono aver il privilegio d'esser sempre bene informati, haano annunziato pel 15 corrente il giudizio della principessa Barberini-Sciarra. Tatt'altro. L'atto d'accasa compilato dal sig. Savelli non è ancora copiato. Un termine legale di cinque giorni, com'è noto, è indispensabile dopo l'interrogatorio degli accasati, che son in numero di tre presenti e di dodici assenti.
   Non i esatto nemmeno che gli avvocati della Principessa Sciarra abbiano e-spresso il desiderio di far appello in cassazione. — Crediamo che, per tatti gl'indugi legali, questa causa non potrà esser giudicata prima degli ultimi giorni di loglio.
   Il sig. Lanfrancesca parlerà in nome del Pubblico Ministero, benché l'atto d'accasa sia opera del sosti tato procuratore generale sig. Savelli.
   Napoli, 24 Luglio 4863.
   PROCESSO DILLA PRINCIPESSA SCIARRA RARBERim
   L'opinione pubblica si preoccupa della sorte della principessa Sciarra, ed in fotti noi leggiamo nel Corriere di Marsiglia quanto segue:
   « Oggi siamo alla vigilia d'un processo che ispira molto interesse, e del quale si occupa moltissimo l'alta aristocrazia.
   La Signora principessa Barberini Sciarra andrà fra qualche giorno a sedere sulla panca dei prevenati.
   L'accasata pei saoi titoli appartiene nel tempo stesso all'aristocrazia napoletana e romana: essa i nata marchesa di Pescopaga* no, ed è vedova del principe Barberini Sciarra. Ecco i fatti che hanno motivata la sentenza di accusa:
   Verso la fine del mese di dicembre ultimo la principessa veniva da Roma a Napoli, per esigere la sua dote e regolare gli interessi di famiglia: nel tempo del suo soggiorno a Napoli le sue sale erano frequentate da buona parte dell'alta società, e dall'aristocrazia che non ha fatto adesione al nuovo governo: la polizia se ne insospettì, ed organizzò una sorveglianza; la signora Sciarra aveva per consigliere dei suoi affari il signor Michele Roberto, antico professore di diritto e di legislazione di Francesco lì. Nei primi giorni del mese di gennaio la principessa Barberini, avendo terminati i suoi affivi d'interesse, lasciava Napoli per andare a passare la fine dell'inverno a Roma. La polizia la fece seguire da due agenti di questura travestiti che presero posto nel medesimo vagone della signora, e restarono silenziosamente in osservazione sino alla stazione d'isoletta presso la frontiera romana. Ad Isoletta i due agenti misteriosi cinsero la loro jciarpa tricolore , ed in nome della legge intimarono alla principessa di consegnar loro la