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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 276 — — 288 —
   non avreste mancato di dichiararlo) la principessa dunque si sentiva innocente — ecco quale si fa la mia argomentazione.
   Sarò lietissimo se queste mie franche, ed esplicite dichiarazioni basteranno a farvi ricredere imperocché, lo ripeterò, nulla vi ha che possa tanto addolorarmi , quanto l'esser ritenuto poco misurato nelle mie parole e sopratutto nella estimazione del decoro altrui.
   Credetemi Vostro Dev.
   leopoldo tarantini L'AVVENIRE
   Napoli 34 Agosto 4863.
   Processo Barberini Sciarra Martedì sarà cominciata la causa contro la Sciarra Barberini, Gabriele cav. Quattro-mani, ed altri imputati di cospirazione.
   Per mettere i nostri lettori a conoscenza dei fatti e delle accuse contenute in questo importante processo noi publichiamo la requisitoria di rinvio dell'egregio Procuratore del Re, cav. Diomene Marvasi, e la decisione della sezione d'accusa.
   Con questa pubblicazione dichiariamo di non volere affatto pregiudicare i dritti della difesa nella opinione dei nostri lettori: e perciò l'invitiamo a por mente, che sono queste le accuse, alle quali i difensori degli accusati non mancheranno di opporre i loro mezzi di difesa.
   La istruzione di questo processo ha svelato una nuòva cospirazione; o per parlare con maggior precisione, un altro periodo di quella cospirazione che da tre anni si trama a Roma contro il governo d'Italia.
   La mattina del 9 gennaio, in Isoletta, sulla persona della Principessa Barberini Sciarra, mentre da Napoli tornava a Roma furono sorprese parecchie lettere ; fra le quali un plico diretto al Duca Caracciolo di Brienza^
   In questo plico era, tra altro, una lettera diretta a Monsignor D. Gaetano de
   Ruggiero; nella quale era acchiusa una lettera in cifra colla data 6 gennaio indirizzata a Padre Clorenzio da Viterbo; ed un'altra data il 2, anche in cifra, indirizzata allo stesso padre.
   La cospirazione è un reato di prova lenta e difficile; ma gran parte delle difficoltà vengono meno , quando si riesca a sorprendere scritti o lettere dei congiurati. Così è accaduto in questo processo. Le due lettere sorprese alla Principessa Sciarra. non appena furono decifrate, divennero la prova .chiara della esistenza in Napoli di una cospirazione con tulli gli elementi richiesti dalla Legge; associazione di più individui,-scopo di raggiungere rallentato; loro risoluzione d'agire concertata e conchiusa.
   Un individuo delibera d'abbattere il governo; il suo pensiero è perverso, ma non è punito. Quella deliberazione sfugge di sua natura all'azione della Legge, e nqn pone ancora in pericolo l'esistenza dello Stato. Ma se questo individuo si associa con altri, e risolvono insieme di commettere l'attentalo, ne deri^massqoiazione minacciosa, che pone in pericolo lo Stato , e che la Legge punisce prima ancora che dalla risoluzione si passasse all'opera.
   Non può rivocarsi in dubbio che non uno ma molli fossero i cospiratori; poiché dalle due sole lettere sorprese sappiamo il finto nome o la cifra di parecchi congiurati: Palamede , Eufrasio , Aronne , Addmo , Abramo; di 7. 91. 93. 96. etc.
   E tulli costoro erano associali in un pensiero comune; lo prova il modo della loro organizzazione: perocché essi erano ordinati a maniera di setta ; avevano un consiglio in cui s'incentravano , per cosi dire, tutte le loro operazioni, ed avevano la loro gerarchia, essendovi affiliali di diversi gradi ; nè si poteva prender parte alia congiura senza esser proposto ed accettato dal Consiglio. « Stamane, si legge
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