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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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gnori Emilio Civita e Barone Senatore Giuseppe Gallotti. Il primo asseverò il Quattro-mani essere onesta persona e avergli sempre detto di non approvare le cospirazioni, li secondo depose in favore della Sciarra, narrando che questa gli fu cortese quando egli al 1840 venne arrestato per cagioni politiche di molte prove di amicizia, cosa allora compromettente.
Nella seduta d'oggi dovran leggersi altri documenti; nè si sa se il giudizio possa essere espletato, per la lunghezza che si crede avranno la requisitoria del P. M. e i discorsi degli avvocati.
Napoli 5 Settembre 4863.
cronaca
4 Settembre.
prima corte di assisie
Presidenza del Commendatore De Nardis
Cauta Barberini-Sciarra 0 Qua ((romani
I dibattimenti per la causa Sciarra-Quat-tromani vennero ieri ripresi. Le tribune e le sale erano più affollate del solito, e nelle prime varie signore distinguevansi: il pretorio era ingombro di avvocati, corrispondenti di giornali, deputati ed altri ragguardevoli personaggi, tra cui ci occorse notare il Comandante della nostra G. Nazionale, generale Toppnti.
La Barberini ed il Quattromani pigliaron posto sulle loro sedie consuete; la prima era più abbatuta del solito, e quando l'avvo-Tarantini. nell'esordio della difesa, ricordò i fosti della famiglia Colonna, varie lagrime le solcarono le guance: il secondo passivasi continuamente il fazzoletto sulla fronte, e cercava nascondere le commozioni che provava — commozioni del resto che la sua cecità poco fa avvertire — col girar tra le mani il cappello.
II pubblico era in vena d'applaudire : oltre i plausi al Procurator generale, ne largì pur molti ai difensori, specialmente quando costoro professavano di aver assunte
le difese de' loro olienti perchè li credevano innocenti, essendo essi persuasi dell'infamia di cui si macchia chi tenta abbattere un'or* dine di cose che l'unanime volere del popolo italiano ha stabilito.
Alle 11 ant. si apre l'udienza colla lettura del verbale della seduta antecedente.
Sulla dimanda di Tarantini, vien letto nn certificato, rilasciato dal Sindaco di Gagliano, col quale si attesta che da settembre 1861 fino al 9 luglio corrente anno, ogni qualvolta le truppe italiane han dovuto trattenersi in quel comune per la repressione del brigantaggio, sono state sempre alloggiate nei dominii della principessa Sciarra, senzachè costei abbia preteso indennizzo di sorta.
Il Presidente fa chiamare il ' capitano della 2* Legione, sig. Santamaria, e gli dimanda se è vero che la principessa Sciarra, menata in Questura, fece fermare la carrozza innanzi al posto municipale di S. Giacomo, intrattenendosi a parlare con nn ufficiale della milizia cittadina ^ — Risponde esser egli appunto l'ufficiale: aver discorso d'una commissione che la Sciarra aveagli confidata circa l'acquisto Hi una carrozza.
Il cav. Giliberti — rappresentante del P. M. — incomincia la sua requisitoria. Ricorda che Roma è il centro di quella cospirazione, che proponevasi ripristinare il servaggio e la superstizione in questa Italia tanto da Dio benedetta tanto maltrattata sempre dagli uomini ; i documenti rinvenuti sulla Barberini tolgono ogni dubbio che in Napoli v'era una diramazione del Comitato reazionario avente sede in Roma ; il Comitato succursale di Napoli era costituito con una perfetta gerarchia, tanto che l'ammissione d'un socio dovea ricevere l'alta ^sanzione del comitato di Roma, avente a capo il Borbone. Lo scopo della setta era chiaro, distruggere l'attuale forma di governo e ripristinare l'antica : nelle lettere si