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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 276 —
   giornalisti hanno sempre un posto distinto. Nuovi nella vita pubblica i nostri magistrati penseranno a riparare quest'errore.
   Le tribune sono affollatissime, molte signore l'occupano, la sala è stivata di popolo.
   Si legge il verbale della seduta di ieri.
   L'Avv.Tarantini presenta un documento in nome della Principessa Sciarra per mostrare che in tutto il passaggio, ed alloggio delle truppe italiane per le sue castella di Aprigliano erano state ospitate, e sono tuttora ospitate gratuitamente.
   In virtù dei poteri discrezionali il Presidente fa presentare il Capitano Santamaria che dà spiegazioni sulla fermata della carrozza della principessa Sciarra presso il palazzo del supremo comando della guardia nazionale.
   Il capitano Santamaria aveva avuto l'incarico dalla Sciarra di comprarle una carrozza, che non potè avere.
   Il Procurator generale Giliberti sostiene l'accusa con molta sagacia.
   II giovane Avvocato Mazzetta difende con molta eloquenza e convinzione l'accusato Quattromani.
   Tarantini ha parola ed in una brillantissima arringa dimostra l'innocenza della Sciarra tra gli applausi dell'Uditorio.
   II Verdetto sarà pronunziato assai tardi nella notte.
   — 277 —
   Cronaca Interna
   Udienza del 4 Settembre. — Si legge il processo verbale della seduta precedente.
   Il Commendatore de Nardis. — La parola è all'Avvocato Casella. — L'avvocato non è al suo posto. — S'invia l'Usciere.
   Casella giunge infine trafelato ed ansante.
   Egli si serve mirabilmente della logica, per disfare 1' accusa ; è applaudito a più riprese.
   Il Presidente legge l'articolo della legge organica che proibisce i segni di approvazione, e disapprovazione.
   Casella continua ed è di nuovo applaudilo.
   Il Presidente va in bestia, e minaccia di far evacuare la Sala. — Gli applausi continuano.
   Ed infatti come potevano gli uomini del mezzogiorno appartenenti alle classi più colte della Società rimaner impassibili dinanzi alla splendida arringa del Casella. — Egli demolì con la logica, col dritto, con la verità l'accusa che pesava sul Qualtromani.
   Casella ha sollevato finalmente il velo che ricopriva il processo ed ha mostralo come noi già dicemmo la fanatica devola, l'orditrice degl'inganni nella Sofia de Medici , egli con la perizia delle scritture, con le date delle lettere, provò matematicamente che Quattromani era stato tradito ed ingannato dalla Medici.
   V