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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

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a cura di Federico Adamoli

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   — 276 — — 265 —
   CAMPANIA DEL POPOLO
   Napoli 47 Giugno 4863.
   u sezione di accusa
   Della Provincia di Napoli.
   E la princtpetta Sciarra Barberini.
   1 magistrati che furono preposti alla sezione di accusa , mostrano solerzia nel disbrigo delle éause, e vi aggiungono quei modi cortesi che tanto rialzano dinanzi al pubblico il giudice dei suoi simili. Potranno qualche volta ingannarsi, ma l'errare è degli uomini, e ove errino quel loro errore è di buona fede.
   Non ha guarì questa Sezione d'appello proMMxiow V accusi centro il già poeta di corte Cav. Quattromani, e contro la Principessa Sciarra Barberini, accusato il primo di cospirazione contro In Stato, di complicità nel medesimo reato la seconda.
   L'opinione pubblica si ò molto preoc-capata di questo processo: gli amici della agnora Barberini Sciarra 1' hanno presentata come una vittima; i nemici la dipinsero quale una forsennata cospiratrice; la diplomane voleva strapparla dal carcere; tutte le passioni dei partiti si agitarono finora intorno a lei, oggi però che si avvicina per la Sciarra il solenne momento del giudizio; oggi che in nome del principio del-1 uguaglianza, essa dovrà sedere sulla scranna degli accusali, e sottopossi alla giustizia del paese, oggi le passioni devono tacere, o«de , 1' animo dei giurati si raccolga e sensi' amore, e sena' odio pronunzi il verdetto di colpabilità, o d'innocenza.
   La civiltà dei popoli si misura alla stregua di questa calma impassibile che presiede alle discussioni dei giudizi penali, e che assicura una piena indipendenza alla difesa; or noi i compatriota di Filangieri, e di Mario Pagano non ci mostreremo civilissimi? Il solo dubitare ci offenderebbe, tanto più che dalia sentenza di accusa non
   pruove, ma' indizi, ed illazioni sorgono a carico della Sciarra.
   Costei veniva da Roma a Napoli sul finire del 186? per raccogliere 1' eredità paterna della famiglia dei marchesi di Pescopagano » da cui trae origine, e mai più dai vinai di Bordeaux, come spacciarono certi fogliazzi di oltremonti, che ogni cosa confondono allorché parlano di noi.
   Vinse gli ostacoli in corto tempo, mercè le cure di un antico consultore di Stato
   il sig. R.....e nel gennaio del 1863
   si apprestava a far ritorno in Roma. La sua casa era stata , nel soggiorno fatto a Napoli, ingombrata dallo sciame Borbonico, e particolarmente dal cieco Gay. Quattro-mani: nell'accomiatarsi ricevè, una lettera del consultore di Stato R. a Francesco II. che dopo i tributati ossequi lo «esortava d'esser forte, e a non desistere; con l'epistola del consultore molte altre ne prendeva per nobili dame, incliti cavalieri, e umili frati, e Vescovi, e Monsignori che la coorte dei speranzosi inviava agli esuli volontari dell' aristocrazia ; in quelle carte vi erano ingiurie contro il governo italiano, e voti empi contro la patria; ma erano desideri, e speranze, non piani di congiura.
   Un pacco sigillato poi a lei rimetteva il Cav. Quattromani, ^ed in quel pacco sigillato stavano i fogli in cifra.che annunziavano ad un fra Modesto confessore di Francesco II, che il 1* gennaio sarebbe stato affisso un terribile... proclama in favore di S. M. Borbonica, che gli si mandavano FRANCHI MILLE, (la elemosina del partito) e che la vigilia erasi riunito il consiglio, ed erano stati ricevuti i fratelli d'angoscia, Adamo: Aronne, Abramo, (sic!) i quali avevano pagata la loro medaglia d'entrata. Di certo, mancava un'altro fratello nell' enumerazione ; mancava Giuda che denunziò tutti alla Questura!!
   Più curiosa è un altra lettera di certa
   V