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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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siderro di leggere queste cose. Se V Abate Manni che saluto vuole e può favorirlo son certo che la sua meritata fama sarebbe sparsa anche qui. Del resto io non intendo annojarlo e faccia come crede; voi però farete a mio modo amandomi sempre. Maliziosa Fausta mia moglie ha saputo aver voi incolpato lei del mio ritorno e vi dice per tutta giustificazione che vi perdona il giudizio temerario, perchè voi non ricordandovi più delle discussioni avute con Gen-narino, mio nipote, credete sempre che i mariti di Napoli siano come quelli di Roma. Io invece ne do la colpa alla mia fortuna avversa, e sarò meno tristo sol quando sarò certo che voi. mi amate ancora.
Fiammifero in gonnella, dilettissimo. Nelle vostre corse instancabili, nelle compre continue che fate per le vostre tribù, vi ricordate ancora di me, cui amate ancora come io vi amo.
Ditemi Ersilia dipingete ancora ? siete pervenuta a farvi comprendere dalle Signorine Gatlella? Continua il Barone a toccare il vostro pianforte? Continua de Sivo a darvi lezione di taciturnità?
Pietro e Lodovico stanno bene ? Salutatemi tutti costoro ed amatemi.
A voi Olimpia nulla posso dire che non sappiate , però ?i commetto dire alle due zie che non dirigo loro un articolo di questa lettera perchè veggo dalla brevità delle loro risposte che han poco tempo da accordarmi. Intanto io le venero al di là di ogni dire e le amo quanto amo voi e tutti i vostri ; vorranno esse, vorrete voi ricambiarmi d' altrettanto affetto.
A voi poi Marianna masta di casa Marrocchi 'desidero che il Signore vi mantenga in ottimo stato quelle gambe di cui vi servite sì bene per correre in tulle le camere. Vogliate ricordarmi a Vittoria, a Lucia e quando monsignore mangia nelle sue stanze parlategli di me acciocché non mi dimentichi.
A tutti poi zie e nipoti, Ma mela, e Sofìa mandano un abbraccio che io intendo dividere perchè son geloso, la Romana, il figlio, e Michele un ossequio al quale concorro perchè mi sento riconoscente ed affettuoso servitore di lutti voi.
D. S. Il Gatto vive?
Gabriele Quattromani Carissime Amiche
A tutte voi zie e nipoti mando i miei affettuosi saluti non mi dirigo particolarmente a ciascuna di voi percftè a tutte dovrei dire lo stesso cioè che vi amo assai che incancellabile sarà in me la memoria delle vostre gentilezze e pruove di amicizia e che uno dei miei più vivi desideri è quello di riabbracciarvi. Accettate tutti i miei sinceri auguri per l'anno avrà incominciato che prego Iddio accordare
V